Cronache
Scuola, stralciato il 5 per 1000. M5s: "Renzi come Mussolini"

Passa la mediazione tra maggioranza e governo e viene stralciato dal ddl Scuola l'articolo 17, quello relativo al 5 per mille nel settore. La svolta e' in apertura di seduta, con il parere favorevole della maggioranza, espresso dalla relatrice, Maria Coscia, agli emendamenti all'art. 17 che ne prevedono la soppressione. Subito dopo e' la stessa Stefania Giannini a formulare il "parere conforme" da parte del governo che porta dunque allo stralcio della misura. Il ministro dell'Istruzione sottolinea, sempre prendendo la parola in Aula, che "il governo condivide le riflessioni espresse dalla maggioranza e si impegna, ritenendo validissimo il principio che introduce, a un successivo provvedimento, magari che affronta temi di natura fiscale". La proposta di stralcio e' stata approvata dall'Aula con 380 si' e 13 no.
Il merito
Con l’articolo 13 viene istituito il fondo di valorizzazione del merito dei docenti. Per la copertura del bonus, che sarà assegnato dal dirigente scolastico, sulla base dei criteri indicati dal Comitato per la valutazione, saranno stanziati 200 milioni di euro. Verranno premiati gli insegnanti che contribuiranno al miglioramento complessivo della scuola, la qualità dell’insegnamento, la capacità di utilizzare metodi didattici innovativi. «Con art. 13 #labuonascuola 200 mln/anno per la valorizzazione dei docenti con attenzione a scuole in aree a maggiore rischio educativo» sottolinea, in un Tweet, il ministro.
Sit-in dei parlamentari 5 stelle in piazza Montecitorio contro il ddl di riforma della scuola. Questa mattina, deputati e senatori M5S sono usciti dalla Camera - dove proseguono le votazioni sul provvedimento - per incontrare i simpatizzanti presenti. Nessuna bandiera (cosi' come avevano chiesto gli stessi esponenti pentastellati), ma cartelli con la scritta 'No a ddl distruzione' e 'Solidarieta' ai docenti no ai sindacati indecenti'. Lo slogan scandito piu' volte e' invece "onesta'-onesta'-onesta'". Il deputato Giuseppe Brescia ha attaccato: "Questo e' un governo antidemocratico come non si vedeva dai tempi di Mussolini". Alessandro Di Battista ha chiesto a nome dei 5 stelle il ritiro del ddl di riforma della scuola che, ha sostenuto, "contiene una serie di porcate. Noi - ha spiegato - diciamo no alle classi-pollaio, no ai 'super presidi', no ai tetti che cadono, no ai prof sotto pagati. Per questo facciamo queste manifestazioni in piazza e andiamo davanti alle scuole, per informare, senza urlare, l'opinione pubblica".
M5S e' contrario anche all'articolo 10 che prevede il piano di assunzione dei docenti. Di Battista spiega perche': "Poteva essere una cosa positiva ma Renzi, che e' un mentitore seriale, avva detto che avrebbe assunto tutti e invece cosi' non sara'. Lui sta giocando con un giocattolo di cui non conosce nemmeno tutti i pezzi...". Gli fa eco Roberto Fico: "Noi vogliamo che vengano assunti tutti i precari, non solo una parte". E poi, nel merito del ddl, denuncia: "Questa legge mina un pilastro della scuola che e' quella pubblica; da' ai presidi un potere troppo grande e si mina l'autonomia culturale della scuola e di conseguenza del paese. Noi vogliamo piu' finanziamenti alla scuola pubblica".
Il deputato M5S Simone Valente, rivolgendosi alle persone in piazza, attacca: "Questa doveva essere la Casa della buona politica ma in realta' qui di democratico non e' rimasto nulla. Il Parlamento e' umiliato perche' non c'e' stata una discussione, i tempi sono stati ridotti in maniera drastica e noi non abbiamo potuto esprimere la nostra opinione". La sua collega Carla Ruocco racconta di avere due figli "entrambi alla scuola pubblica" per la quale i 5 stelle chiedono piu' finanziamenti. "Noi vogliamo il ritiro di questo ddl, ci crediamo, sarebbe cosa buona e giusta".