Cronache
Uccise i rapinatori che fuggivano dal suo negozio. I pm: "Omicidio volontario"



Mano pesante della Procura per il gioielliere di Cuneo. Il reato si aggrava, non è più eccesso di legittima difesa. Ora il 67enne rischia grosso
Uccise i rapinatori che fuggivano. I pm: "Omicidio volontario"
Si aggrava la posizione del gioielliere della provincia di Cuneo, che lo scorso 28 aprile sparò ed uccise i ladri che gli stavano svaligiando il negozio (bottino da 69mila euro). I malviventi, inoltre, avevano puntato anche la pistola alla tempia della moglie e legato i polsi alla figlia. Dopo l’assalto, l'uomo 67enne ha estratto la propria arma (un revolver regolarmente detenuto, ma che non avrebbe potuto portare fuori dal negozio), inseguito in strada i rapinatori usciti da una porta secondaria e gli ha sparato. "È emerso - si legge in una nota del procuratore - che Mario Roggero inseguiva all’esterno dell’esercizio i tre rapinatori che, già usciti dalla gioielleria con la refurtiva, stavano fuggendo e da distanza ravvicinata sparava contro gli stessi, disarmati, scaricando l’intero caricatore, con la volontà di cagionarne la morte, eccedendo in tal modo volontariamente i limiti della legittima difesa".
"Non me l’aspettavo, sono molto amareggiato» dice Mario Roggero, che fin da subito ha incassato la solidarietà di esponenti politici, colleghi e compaesani. «Sento - prosegue la Stampa - di avere la coscienza a posto e di aver fatto la cosa giusta. Non c’è stato tempo per riflettere, solo per reagire di fronte a una violenza inaudita». Aggiunge: «Qualcuno sta confondendo la vittima con il carnefice, ma sto ricevendo anche tantissima solidarietà e questo mi aiuta ad andare avanti. Non sono un assassino: per questo ho ancora fiducia nei magistrati e nel mio sesto senso, che mi dice di stare tranquillo, che la legge è dalla mia parte».