Usa, stretta sui visti turistici. Ora serve dichiarare gli account social
Avete intenzione di andare negli Stati Uniti prossimamente? E volete passarci un tempo maggiore ai 3 mesi? Bene, dovete sapere che siete obbligati a dichiarare il nome con cui avete usato Facebook, Instagram, Twitter o altre piattaforme negli ultimi cinque anni. Come scrive il Corriere della Sera, la novità messa sul tavolo dall’esecutivo Trump per controllare l’immigrazione nel marzo del 2018 e introdotta dal Dipartimento di Stato, è in vigore da venerdì scorso ed è relativa a chiunque debba compilare un modulo di autorizzazione Ds-160, Ds-260 e Ds-156, come confermato dall’Ambasciata Usa in Italia al Corriere della Sera.
Il primo serve per chiedere tutti i visti principali per andare negli Usa, temporaneamente per viaggio, studio, lavoro, o altro. Se il periodo di permanenza è inferiore ai 3 mesi, i cittadini italiani e di altri 37 Paesi (Francia, Germania, Portogallo, Regno Unito e altri) non sono coinvolti: possono fare la richiesta elettronica Esta, che permette di viaggiare senza avere alcun visto, e per loro la dichiarazione delle informazioni relative a 14 social network – compreso il defunto Google+ — è opzionale dal dicembre del 2016. “Se un richiedente non risponde alla domanda o semplicemente non dispone di un account di social media, la richiesta Esta può essere comunque inoltrata senza nessuna conseguenza negativa”, si legge nell’informativa del modulo. Per i visti veri e propri, invece, fatta eccezione per quelli diplomatici o ufficiali, la voce opzionale è obbligatoria. E, secondo quanto dichiarato da un funzionario a The Hill, chiunque menta sull’utilizzo dei social media potrebbe dover affrontare “gravi conseguenze sull’immigrazione”.
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