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Cronache
Coronavirus, l’Unesco lancia l’emergenza: 290 milioni di studenti senza scuola

Vertice straordinario all’UNESCO, martedì prossimo coi ministri dell’Istruzione degli Stati membri, sulle conseguenze del virus COVID-19 nel sistema scolastico. L’UNESCO lancia l’allarme sui rischi a cui sono esposti soprattutto i bambini e giovani nati in ambienti che non preparano il migliore futuro dei figli. Secondo le stime dell’organizzazione dell’ONU per l’Educazione, la Scienza, e la Cultura, sono 290.5 milioni gli studenti coinvolti nella pausa forzata provocata dall’emergenza sanitaria COVID-19. “Stiamo lavorando in stretta collaborazione coi governi per assicurare la continuità dell’apprendimento, soprattutto per quei bambini e giovani in condizioni svantaggiate, che subiscono il più duro colpo dalla chiusura delle scuole”, dichiara il direttore generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay. Tredici Paesi, tra cui l’Italia, hanno deciso la chiusura delle scuole per contenere la diffusione dell’epidemia del virus COVID-19. La situazione è in continua evoluzione, secondo l’ondata crescente di casi. La Cina, dove si è sviluppata l’infezione, era stato il primo ad adottare questo drastico provvedimento ed a dotarsi di un sistema di istruzione a distanza. L’insegnante conduce in diretta la lezione, compresa l’ora di educazione fisica, sullo schermo della televisione.

Altre nove nazioni stanno progressivamente fermando le porte dei luoghi di grande concentrazione di pubblico, come gli istituti scolastici. “Se questo accadrà, altri 180 milioni di giovani resteranno senza istruzione”, precisa l’UNESCO. In Francia, il governo ha per il momento escluso misure drastiche, fatta eccezione per le regioni dell’Oise e Morbihan, focolai di un gran numero di casi di contagio. C’è da dire che lo Stato si è mosso rapidamente nei controlli sul territorio e nelle aree di accesso, come stazioni ed aeroporti. Negli ospedali il servizio di urgenza al pronto soccorso è a porte chiuse, dopo avere parlato all’interfono col medico responsabile e spiegato i sintomi si è ammessi. Ai malati accettati, in attesa sulle barelle, qualunque sia la loro patologia, viene misurata periodicamente la temperatura. Le riunioni si susseguono. L’ultimo appello di profilassi è di ridurre le visite alle persone anziane, che sono al momento, in base alle statistiche, le più colpite dalla morte per COVID-19.

“La chiusura temporanea delle scuole – prosegue Azoulay – non è purtroppo una novità, sia per motivi di salute pubblica che per altre crisi, perciò sappiamo che la perdita scolastica, se prolungata, compare come dato parallelo e potrebbe minacciare il diritto all’istruzione.” Spesso si considera scontato che i giovani abbiamo la possibilità di istruirsi, apprendere, ma per inesperienza e mancanza di figure di riferimento essi sono vulnerabili e non di rado circondati da adulti che sono interessati a sfruttarli come forza lavoro sottopagata e senza tutele. All’inverso, le famiglie più agiate sono in grado di organizzare lezioni private o altre attività che intervengono a colmare il vuoto della scuola. L’UNESCO promuove ogni anno conferenze sull’accesso alla tecnologia nella diffusione dell’istruzione, attraverso programmi su tablet o applicazioni su piattaforme in remoto. Nella riunione di martedì prossimo saranno incentivate le proposte alternative al modello di istruzione tradizionale.

 

 

 

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