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Volantini diffamatori a Milano, Faieta racconta: “È stato come uno schiaffo a freddo, senza motivo, solo per ferire”
Parla il cronista di Milano Today dopo la diffusione a Milano di volantini diffamatori e intimidatori contro di lui

Milano, volantini contro Faieta: “È stato come uno schiaffo a freddo, senza motivo, solo per ferire”
Centinaia di volantini diffamatori hanno preso di mira a Milano il cronista di Milano Today Alfredo Faieta, raffigurato con orecchie d’asino, un lungo naso e frasi offensive che mettono in dubbio la sua credibilità. Un gesto intimidatorio, subdolo e sorprendente per la sua vigliaccheria.
Faieta ha raccontato ad Affaritaliani la sua esperienza, spiegando come ha vissuto l’attacco, quale possa esserne il movente e come reagire davanti a minacce così gravi alla libertà di stampa. Le sue inchieste sull’urbanistica, spesso critiche verso interessi economici e immobiliari, potrebbero aver irritato qualcuno, ma il giornalista mantiene lucidità e cautela nel commentare quanto accaduto.
Come ha reagito quando ha visto quei volantini? Cosa pensa ci sia davvero dietro questo attacco?
“La prima reazione è stata tra l'incredulità e lo sconcerto, come quella di chi non capisce assolutamente cosa stia succedendo. È una modalità talmente desueta per attaccare qualcuno che coglie di sorpresa. Sembra di essere tornati agli anni 70.
Riguardo, invece, cosa ci sia dietro questo attacco, il testo del volantino non lascia assolutamente intendere quale sia l'articolo o l'argomento che ha scatenato questa reazione. Le sensazione è quella di chi ti tira uno schiaffo a freddo, senza dirti il perchè, solo per farti del male. È un po' il segno dei tempi, dove tornano i manganellatori un po' vigliacchi che colpiscono senza dare la possibilità di difendersi”.
Le sue inchieste sull’urbanistica milanese hanno toccato interessi forti. Crede che questi volantini siano un messaggio intimidatorio legato al suo lavoro?
“Il tema urbanistico in questo momento a Milano è caldissimo. L'edilizia e l'immobiliare sono gli assi portanti dell'economia cittadina, è chiaro a tutti. Fanno girare un indotto miliardario e chiunque abbia una visione critica di questo modello di sviluppo non è ben visto, soprattutto se la esterna in articoli di stampa. Ma basta questo per poter dire che dietro questo volantinaggio diffamatorio ci sia la mano di qualche costruttore? Non credo. Non voglio sbilanciarmi in ipotesi per le quali non ho nessun indizio, ma non sarei meravigliato se si scoprisse che è così”.
Le è mai successo qualcosa di simile? Ha mai ricevuto atti intimidatori o pressioni di qualche tipo? Se sì, quando? In occasione di quale inchiesta pubblicata ?
“Mai successa una cosa del genere nella mia carriera. Di pressioni certamente se ne ricevono, così come di diffide da parte di chi si sente attaccato ingiustamente da un articolo. Ma il nostro sistema giuridico prevede rimedi legali per chi si sente diffamato. In questo caso, invece, si è scelta un modalità decisamente singolare…”
