Culture
Addio a Giorgio Salvini, padre dell’elettrosicrotrone

È scomparso nella sua casa a Roma, all’età di 95 anni anni, Giorgio Salvini, fisico di fama internazionale e padre dei Laboratori di Frascati dell’INFN, il primo laboratorio nazionale di fisica delle particelle. Era nato a Milano il 24 aprile del 1920. Insieme a Gilberto Bernardini e Edoardo Amaldi contribuì alla rinascita della ricerca italiana quasi distrutta negli anni della guerra. Nel 1957 fu chiamato a dirigere un’impresa che per l’Italia di quegli anni sembrava impossibile: l’elettrosincrotrone di Frascati, padre di tutti i successivi anelli dedicati alla ricerca delle alte energie. Alla testa di un gruppo di giovani laureati pieni di entusiasmo e dall’intelligenza brillante- tra cui Bruno Touschek, Italo Quercia,Enrico Persico e Nicola Cabibbo- Salvini condusse in porto in poco più di due anni un lavoro eccezionale realizzando insieme al suo gruppo una macchina straordinaria per quell’epoca, capace di condurre esperimenti d’avanguardia per capire e approfondire la struttura dell’atomo e dei suoi costituenti, studi sfociati in anni più recenti all’elaborazione del Modello Standard, teoria che spiega la nascita e l’evoluzione dell’Universo. Salvini, che ho avuto il piacere di conoscere e di intervistare quando era presidente dell’Accademia dei Lincei, era dotato di grande ottimismo e di un entusiasmo mai venuto meno, anche nei momenti più difficili della sua vita di uomo e di scienziato. Ed è stato proprio grazie a queste sue doti che fu possibile realizzare l’impresa di Frascati che resta ancora oggi una tappa importante e una testimonianza significativa delle capacità e della genialità della scienza italiana di tutti i tempi. Senza dubbio un esempio di come l’Italia possa , quando si mette in gioco, affrontare e vincere sfide quasi impossibili.
Ludovica Carlesi Manusardi