Arte e Expo: il pittore padano Pietro Ghizzardi nel padiglione Lombardia - Affaritaliani.it

Culture

Arte e Expo: il pittore padano Pietro Ghizzardi nel padiglione Lombardia

"L'arte di Pietro Ghizzardi sarà protagonista all'Expo di Milano al pari del conterraneo Antonio Ligabue: entrambi saranno inseriti nell'elenco dei 20 migliori pittori del Novecento le cui opere verranno esposte nel padiglione Italia". Così Vittorio Sgarbi ha annunciato un anno di successi per l'artista padano, da tempo dimenticato e che, grazie alla tenacia di Sgarbi e Augusto Tota, si vedrà riconosciuta la dignità di grande artista internazionale. All'Expo, nello spazio Eataly voluto da Farinetti, Sgarbi curerà una mostra con tre artisti per ogni regione: Ligabue figurerà per l'Emilia-Romagna, mentre Ghizzardi per la Lombardia. Nato a Viadana nel 1906, di origini umilissime, Ghizzardi ha portato fin da subito nella sua pittura, l'impronta segnata dalla vita dura del contadino. Dipingere era per lui un modo per godersi la vita, di ritrarre le cose che vedeva e che lo commuovevano. Il giovane pittore provvedeva perfino a distillare le erbe, come i monaci medioevali, per farne dei colori e questo basterebbe a farcelo simpatico: un giovane fuori dalla mediocrità, fin dal principio. Il primo riconoscimento per le sue opere Ghizzardi lo riceve solo nel 1961, con la prima importante mostra d'arte "Città di Guastalla". Nel 1968 espone alla mostra nazionale dei Naifs, nella "Città di Luzzara", dove riceve la medaglia d'oro del Presidente della Repubblica. Ma il successo pieno arriva nel 1977, quando vince il "Premio letterario Viareggio" con l'autobiografia Mi richordo anchora, con note di Cesare Zavattini.

Le sue figure femminili, i volti di donne, i corpi seminudi, a volte pornografici, sono le icone della sua pittura, quelle celebri e quelle semplicemente incontrate, considerate una chiave di lettura primaria per scoprire il suo mondo pittorico ed umano, fatto di passioni travolgenti e di inquietudini della mente. Le sue figure di donne con le mammelle esposte e le gambe scosciate, rimangono come fantasmi suggeriti da un istinto che si esprime in puri termini di fantasia. Il colore in Ghizzardi è spesso assente. Sostituito da tinte nere, caliginose. Il pittore si affida specialmente al contorno nero che delinea la figura, rendendola parte di un mondo assente, irreale, quasi fumettistico. In Ghizzardi esiste il sentimento dell'Art Brut, che manifesta il sentimento primario delle sue emozioni. Egli è il pittore contadino per eccellenza, sicuramente emarginato, come lo era stato un altro suo celebre pittore padano, come Antonio Ligabue. In concomitanza con l'Expo, dal 3 maggio al 31 ottobre, una selezione di spessore delle opere di Ligabue e Ghizzardi andranno sotto il titolo "Arte e follia", in mostra a Fontanellato, con un progetto dell'editore Franco Maria Ricci. "A Mantova a Palazzo della Ragione ho organizzato la Mostra della Follia-ha Sgarbi-con opere di Ghizzardi e Ligabue. Anche a Fontanellato, nel più grande labirinto del mondo creato da Franco Maria Ricci, ci sarà una mostra di dipinti dei due grandi artisti. Ma anche nella favolosa cantina dello chef Massimo Spigaroli a Polesine Parmense dove le pareti sono foderate da 5mila culatelli ci sarà spazio per due Ligabue e quattro volti di Ghizzardi. Oscar Farinetti-ha poi concluso Sgarbi- che è il creatore di Eataly e grande collezionista, ha già acquistato quattro quadri di Ghizzardi".

Paolo Fontanesi