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Culture
Mibact, è polemica sul concorsone per 500 posti fissi

E' polemica due giorni dopo la pubblicazione sui rispettivi siti da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e del Formez dei bandi di concorso per l'assunzione a tempo indeterminato al ministero di 500 funzionari da inquadrare nei seguenti profili professionali: antropologo (5 posti), archeologo (90 posti), architetto (130 posti), archivista (95 posti), bibliotecario (25 posti), demoantropologo (5 posti), promozione e comunicazione (30 posti), restauratore (80 posti) e storico dell'arte (40 posti). 

"Dopo nove anni - ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini - il MiBACT torna a assumere con un concorso dedicato ai professionisti dei beni culturali che immettera' 500 nuovi funzionari nei ranghi dell'amministrazione. E' il segno del cambiamento di questo Governo, che dopo anni di tagli e sacrifici ha aumentato del 36% il bilancio della cultura e ora alle nuove risorse economiche aggiunge quelle umane necessarie alla migliore tutela e valorizzazione del patrimonio".

Se il mega-concorso da un lato fa nascere la speranza in neolareati e professionisti di trovare un posto di lavoro fisso dopo anni di precariato e disoccupazione, dall'altro lato stanno già circolando sui social network numerose polemiche.

Innananzitutto, c'è chi fa notare come si paghino dieci euro a testa per iscriversi alla pre-selezione. "Per la partecipazione al concorso - recita il bando -, prima di compilare il suddetto modulo elettronico, all’interno del quale dovranno essere riportati gli estremi della relativa ricevuta di pagamento, dovrà essere effettuato, a pena di esclusione, il versamento del contributo di ammissione di € 10,00 (dieci/00 euro) sul C.C.P. n. 1008403527 (codice IBAN IT 02 Y 07601 03200 001008403527) intestato a FORMEZ PA - RIPAM Viale Karl Marx n.15 00137 ROMA, con specificazione della Causale “Concorso MIBACT: Comunicazione”. Calcolatrice alla mano, i dieci euro a testa moltiplicati per la marea di italiani che probabilmente tenteranno di ottenere uno di quei 500 posti di lavoro fanno un bel tesoretto nelle tasche del Ministero. "Considerato che aspettavamo da anni questo bando, ci sembra assurdo dover pagare un'iscrizione a cui si aggiungeranno anche le spese per recarsi a Roma a sostenere la prova", scrivono in molti.

La domanda di partecipazione per ciascuno dei nove concorsi va presentata entro il 30 giugno 2016 via internet tramite il sistema step-one del Progetto RIPAM, compilando il modulo elettronico disponibile sul sito http://ripam.formez.it a partire dalle 23:59 del 31 maggio.

Non solo. Il bando per 500 funzionari presenta forti incongruenze per quanto riguarda il settore della comunicazione: in particolar modo è richiesto il possesso di un qualsiasi diploma di laurea per il profilo di "Funzionario della Professione e Comunicazione". "Dopo essere stati esclusi dal concorso per l’insegnamento (fra le classi presenti alla selezione pubblica non c’era quella in "Teoria e Tecnica della Comunicazione"”), i laureati in Scienze della Comunicazione hanno riposto, da qualche mese, le loro vane speranze nel bando MiBACT - fa notare Dario Milazzo su l'Urlo  -. Purtroppo il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo non ha contemplato l’esistenza della laurea in Scienze della Comunicazione. Se per tutti gli altri profili professionali, da Antropologo a Storico dell’Arte, è necessaria una laurea specifica, per quel che concerne il profilo di “Funzionario in Promozione e Comunicazione” è richiesta: "Qualunque laurea specialistica, o laurea magistrale, o diplomi di laurea rilasciati ai sensi della legge n. 341 del 1990". Per intenderci anche un laureato in Medicina può partecipare alla selezione". Sempre L'Urlo fa notare come sia "richiesta esperienza triennale nella Pubblica Amministrazione, ma in Sicilia non si fanno concorsi da decenni".

I laureati in Scienze della Comunicazione si fanno sentire, basta leggere i commenti sul gruppo Facebook “Classe di concorso A65 – Teoria e Tecnica della Comunicazione”. "La nostra laurea purtroppo non serve a nulla", scrivono. "Voi farete lo stesso domanda? Che tristezza non essere neppur considerati. É un paradosso per noi comunicatori non aver proprio voce????". Ma, c’è anche chi ha richiesto la segnalazione del bando MiBACT, da taluni giudicato “scandaloso, nonché lesivo della dignità di laureati e professionisti in comunicazione”. "Io direi che il bando tutto, e per ogni profilo, è ridicolo. Mi pare ovvio sia stato fatto per specifici profili che possibilmente devono essere stabilizzati". E ancora: "Per noi di scienze della comunicazione ancor di più...oltre il danno la beffa. Ma dici bene per tutti gli altri profili i parametri richiesti mi paiono molto restrittivi se non escludenti in toto. Non smentisce la linea del nuovo modus concorsandum se così possiamo definirlo adottata dal ns.Paese"

 

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