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Culture
Elisabetta Gregoraci, bis al cinema. "Donna del killer", poi Mata Hari
E. Gregoraci

Di Oriana Maerini

Elegantissima e sexy in un completo pantaloni corti blu cobalto e  stivali neri che mettono in evidenza le sue lunghissime gambe Elisabetta Gregoraci è visibilmente emozionata alla Casa del cinema di Roma dove ha presentato  il suo debutto cinematografico nel film “My Father Jack” diretto da Tonino Zangardi. Dopo la carriera di modella e quella di conduttrice televisiva (attualmente conduce “Made in Sud”, su Rai 2) Lady Briatore inizia ora un percorso cinematografico che si prospetta molto promettente.

Dopo questa pellicola la vedremo, infatti, ad ottobre sugli schermi italiani  nei panni di Mata Hari, la bellissima spia olandese in una pellicola diretta da Rossana Patrizia Siclari e scritto da Gianna Volpi.

Ora, invece, recita il ruolo di Deborah, la compagna del killer Jack (Francesco Pannofino) in un questo action poliziesco, un noir con una vena grottesca che narra la storia di un giovane avvocato di successo che scopre che il padre, Jack, che non ha mai conosciuto e il killer incaricato di uccidere il testimone del processo di mafia su cui sta lavorando. Elisabetta confida ad Affari l’emozione del suo primo ciak davanti alla macchina da presa.

Cosa l’ha convinta ad interpretare il ruolo di Deborah?

"Ho accettato la proposta del mio agente perché mi sono innamorata di questa donna sensibile ed un po’ svampita che vive in un mondo tutto suo accanto all’uomo che ama. Non è la solita bellona senza cuore ma una ragazza che vive la sua vita con leggerezza e passione".

Questo personaggio le somiglia?

"No, affatto. Io sono al contrario una donna con i piedi per terra. Devo avere sempre il controllo della situazione. Per questo recitare nei panni di Deborah è stato impegnativo, ho dovuto immedesimarmi in un ruolo che non mi appartiene, confesso che al primo ciak ero emozionatissima ma questo doversi trasformare, cambiare pelle è ciò che più mi affascina del mestiere di attrice".

Come mai questo debutto davanti alla macchina da presa?

"Il cinema è sempre stato nel mio cuore anche se mi sono sempre dedicata alla televisione ed alla carriera di conduttrice che continuo  conducendo “Made in Sud”, su Rai 2. Il cinema è certamente più impegnativo, più formativo. Era una meta che da tempo volevo raggiungere".

Il regista Zangardi ha definito “una scomessa vinta” la scelta quella di farLe interpretare il ruolo di Deborah lo è anche per lei?

"Si, mi sono trovata a mio agio nel set accanto a Pannofino e la mia amica Eleonara Giorgi. Mi sono divertita durante le riprese e  sono cresciuta sul piano professionale. Si, anche per me è una sfida vinta".  

Ad ottobre vestirà i panni di un’icona internazionale come Mata Hari….

"Quando me l’hanno proposto ho detto alla regista se era pazza ad avermi scelta sapendo che venivo da una carriera prettamente televisiva ma ora le sono profondamente grata. Il mio è un ruolo  importante e molto impegnativo: interpreto Mata Hari durante il processo, nell’ultimo periodo della sua vita. Una donna forte, coraggiosa che affronta la morte a testa alta. Sono fiera che la regista mi abbia dato fiducia".

Come fa a conciliare gli impegni lavorativi con quelli famigliari?

"Facendo molti sacrifici. Tengo molto alla mia famiglia e quando posso porto sempre mio figlio Nathan Falco che ha sei anni con me. Anche oggi che è in vacanza dalla scuola mi ha seguita. Viaggio molto per conciliare lavoro e gli affetti. Mi definisco una “ragazza con la valigia”".

 

 

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