Ig Nobel 2017: a due italiani il Premio Ig Nobel per uno studio sui gemelli
Il Premio Ig Nobel per le ricerche più bizzarre al mondo va due italiani per uno studio sui gemelli, allo specchio non tutti si riconoscono
Ig Nobel 2017: gemelli faticano a riconoscersi, italiani vincono il premio
Due italiani vincono il Premio Ig Nobel couna ricerca sui gemelli: “Non tutti i gemelli si riconoscono”.
Il premio Ig Nobel è un riconoscimento internazionale giunto alla sua 27ma edizione ed ha lo scopo di premiare le ricerche più improbabili del mondo.
Premio Ig Nobel a due italiani per uno studio sui gemelli
Ilaria Bufalari e Matteo Martini sono i nomi dei due ricercatori italiani che questa notte al Sanders Theater dell'Università di Harvard hanno ritirato l'Ig Nobel per la sezione Psicologia in rappresentanza di tutto il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Salvatore Maria Aglioti, Responsabile del Laboratorio di Neuroscienze Sociali presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS e l’Università Sapienza di Roma.
Per arrivare sul podio dell’Ig Nobel il gruppo italiano ha incontrato l'approvazione di una giuria che ha analizzato oltre 10.000 candidature.
A consegnare l’Ig Nobel ai due ricercatori italiani, come prevede da sempre la cerimonia ufficiale, è stato uno scienziato fregiato con il Nobel "originale". La coppia italiana presenterà i risultati dello studio durante una "Informal Lecture" al Massachusetts Institute of Technology (MIT).
IgNobel 2017, premio agli italiani per i gemelli allo specchio: non tutti si riconoscono
Il team di ricercatori, che comprende anche la dottoressa Antonia Stazi, Direttrice del Registro Gemelli dell'Istituto Superiore di Sanità, ha confrontato i meccanismi di riconoscimento del proprio volto in gemelli monozigoti rispetto alla maggior parte di tutti noi, che non condividiamo il destino di avere al mondo un'altra persona dall'aspetto identico. I risultati hanno confermato che i gemelli presentano maggiori difficoltà a distinguersi, ma hanno anche aperto ipotesi su strategie di compensazione che attuano mediante la cosiddetta "congruenza multisensoriale" e altre dinamiche legate alla formazione dell’identità corporea e della consapevolezza di sé.