Culture
Mostre/ "Falce e martello" a confronto: da Suzzara a Mosca













di Simonetta M. Rodinò
Quale l'immagine che l'Italia aveva dell'URSS del secondo dopoguerra? Quale il ruolo dell'iconografia realista sovietica vista dal nostro paese? Quali infine i rapporti tra gli artisti italiani e i colleghi oltralpe? Su queste riflessioni indaga la mostra "GUARDANDO ALL'URSS. Realismo socialista in Italia dal mito al mercato", nelle sale delle Fruttiere Palazzo Te di Mantova.
La rassegna, dopo un'introduzione di manifesti della Democrazia Cristiana del 1948, posti accanto a sequenze di fotoromanzo ideate dalla penne pungente di Giovanni Guareschi, si compone di tre sezioni.
Nella prima, una cinquantina di tele e sculture di autori che parteciparono al Premio Suzzara - voluto nel 1948 da Dino Villani e dal sindaco comunista Tebe Mignoni con Cesare Zavattini - riflette l'impostazione del concorso, il cui oggetto fu l'arte nel lavoro e i lavoratori nell'arte. Tra i quadri, "Il boscaiolo" di Guttuso del 1950 e "Miniera" di Giulio Turcato, di due anni prima.
Questo segmento si confronta con quello dell'arte sovietica della seconda metà del ventesimo secolo. Osservatorio scelto da Vanja Strukelj, curatrice della mostra con Ilaria Bignotti e Francesca Zanella, sono gli artisti proposti nei Padiglioni sovietici alle Biennali veneziane nel 1934 e dal 1956 agli anni Settanta.
"In questo quadro d'insieme un aspetto che è emerso in tutta la sua complessità è quello del viaggio in URSS e dei resoconti di viaggio, che nel corso degli anni Cinquanta costruiscono un'immagine mitica e allo stesso tempo fortemente stereotipata di luoghi, contesti sociali, linguistici, culturali... " afferma la Strukelj.
Infatti testimoni d'eccezione divennero proprio le delegazioni che con cadenze serrate visitarono il lontano paese, fin da quella giovanile, guidata da Enrico Berlinguer, partito nel 1946 per Mosca. Ma anche grandi intellettuali italiani - Levi, Calvino, Moravia, tra i tanti - compivano il loro "pellegrinaggio" nella capitale. Il confronto con la cultura sovietica divenne occasione per porre al centro delle speculazioni il tema delle radici nazionali.
In quegli anni in cui lunghe code si formavano all'Hermitage per ammirare Renato Guttuso, il pittore scrisse: "Qui non c'è bisogno di troppo tempo per capire che non c'è sfruttamento capitalistico, non c'è disoccupazione, non c'è prostituzione, non c'è odio di razza".
L'ultima parte dell'esposizione dedicata al collezionismo privato propone lavori di artisti sovietici dal 1937 agli anni Ottanta. Una selezione di una trentina di opere, alcune molto interessanti, che hanno rivelato la povertà dei materiali. Principalmente sono pezzi di juta, tele di tende militari cucite insieme, canapa e cotone non industriali, tessuti grezzi preparati manualmente con tecniche antiche.
"GUARDANDO ALL'URSS. Realismo socialista in Italia dal mito al mercato"
Fruttiere Palazzo Te - Viale Te, 13 - Mantova
Fino al 4 ottobre 2015
Orari: lunedì 13.00-18 .00; martedì - domenica 9.00-18.00
Ingressi: intero € 6,00 - ridotto € 4,00
Infoline: 0376/369198
Catalogo: Skira
www.centropalazzote.it