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Culture
Studio Azzurro, viaggio oltre le frontiere dei linguaggi
Delfi - © Studio Azzurro

di Simonetta M. Rodinò

Un racconto lungo 35 anni di attività, una storia ricca di ironia, plasticità di forme e grande immaginazione narrativa. E’ tutto raccolto nella mostra “Studio Azzurro. Immagini sensibili”, ospitata nelle sale del primo piano, dall’Appartamento del Principe fino alla Sala delle Cariatidi, di Palazzo Reale a Milano.

Per chi non conoscesse Studio Azzurro… nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi iniziano un’esperienza che nel corso del tempo esplora le possibilità poetiche ed espressive delle nuove culture tecnologiche. A loro si aggiunge, nel 1995, Stefano Roveda. Dalla realizzazione di video-ambientazioni alla produzione di diversi spettacoli, teatrali e performance fino a tematiche del teatro danza e del teatro musicale, dalla creazione di “ambienti sensibili” alla progettazione di vari percorsi museali multimediali.

Obiettivo della mostra - una sfilata di proiettori, monitor, touchscren, sensori inglobati - è far condividere lo spettatore con ciò che incontra nelle varie stanze, invitandolo a “entrare” nelle opere.

“L’esposizione è un riconoscimento al lavoro di 35 anni, ma anche specularmente alla città di Milano come nostro laboratorio. Non è una celebrazione di Paolo (ndr. Rosa mancato 64enne tre ani fa), ma testimonia che le idee non muoiono mai”, afferma Sangiorgi

Cosa significa ambienti sensibili? “Video installazioni interattive: lavori che utilizzando risorse tecnologiche e linguistiche propongono una particolare relazione tra opera e spettatore (e artista), che suscita un’esperienza partecipativa, psichica e fisica, un’empatia”, spiega Laura Marcolini di Studio Azzurro.

La rassegna, realizzata da Palazzo Reale e Studio Azzurro con la collaborazione di Arthemisia Group, è divisa in quattro parti. Nella prima – gli anni Ottanta – è evidenziato il rapporto che le immagini avevano con gli spazi delle mostre, nella seconda - gli anni Novanta – subentra l’interazione con le opere da parte del pubblico. Dal 2000 lo Studio lavora sul territorio: ecco le testimonianze di “Portatori di storie” e “Mediterraneo”. 

Il quarto segmento è dedicato alla città. “Miracolo a Milano” infatti, ambientato nella Sala delle Cariatidi del Palazzo, s’ispira alla scena finale dell’omonimo film di Vittorio De Sica: nella volta del soffitto “volano” tra le nuvole i personaggi le cui storie vere sono state raccolte. Grandi specchi contengono le immagini di tanti senza tetto milanesi che raccontano la loro vita. Poi come se potessero alleggerirsene …volano in alto.

Il percorso della mostra è stimolante e ricco di fascino: dalla prima video ambientazione de “Il nuotatore” del 1984 a “La pozzanghera” del 2006, pensata per una relazione partecipata con i bambini; da “Coro” del 1995, dove corpi inerti, proiettati su un tappeto, reagiscono al passaggio dei nostri piedi al ciclo dei “Portatori di storie”, che fa rivivere narrazioni di diversi territori geografici e sociali: dall’ospedale psichiatrico di Roma alle storie di artigiani di Casablanca in Marocco.

Poi il progetto Mediterraneo - ancora in corso - realizzato fino ad ora in sette tappe: dalla Libia all’Italia, dalla Grecia al Marocco, dalla Siria alla Spagna…con visioni e suoni che ci riportano gesti, scenari, ospitalità e ostilità per le troppe lacerazioni.

“Studio Azzurro. Immagini sensibili”

Palazzo Reale – Piazza Duomo 12 - Milano

Durata: fino al 4 settembre 2016

Ingressi: intero € 12 – ridotto € 10

Catalogo: Silvana Editoriale

www.palazzorealemilano.it

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Tags:
studio azzurro mostra milano





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