Il pessimismo muove la società di oggi. E Renzi... - Affaritaliani.it

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Il pessimismo muove la società di oggi. E Renzi...

L'ottimismo? Non esiste più. Il pessimismo è entrato fin nelle viscere della nostra intelaiatura sociale portando con sé un malessere (fisico e psichico) generalizzato. Il rapporto Prosperity Index 2014, pubblicato dal Legatum Institute, ogni anno mette a confronto 142 Paesi. Nell’indice di prosperità siamo scesi al 37° posto, perdendo cinque posizioni rispetto al 2013. L’Italia registra i picchi negativi alle domande "L’economia andrà meglio?" e "È un buon momento per trovare lavoro?". Siamo più pessimisti di spagnoli (132°), francesi (120°) e ucraini (107°). Uscendo dall’Europa, più di peruviani (36°) e thailandesi. Le grandi masse cinesi e indiane (rispettivamente 54° e 67°) sono più ottimiste di noi. Non è un caso, in questo contesto, il successo ottenuto dal film su Leopardi (il pessimista per antonomasia) Il giovane favoloso di Mario Martone, con il bravissimo Elio Germano che sta sbancando al botteghino più di un blockbuster di Natale, insieme a diverse pubblicazioni dedicate al poeta recanatense, dalle quattrocentotredici pagine di Mario Citati alle ristampe dei classici.
 
IL CONTESTO POLITICO ECONOMICO - Sorprendente? Non tanto. L’ottimismo delle nazioni non è legato ai numeri, ma alle prospettive. Non ai fatti, ma alle percezioni e alle aspettative. Prospettive che al momento non ci sono. Persino il grande malato d'Europa infatti, la Francia, finito nel mirino della Commissione Europea  è cresciuta di uno 0,4% nel terzo trimestre. Lasciando l'Italia, assieme a Cipro e Finlandia, nello sparuto gruppetto di Paesi del Vecchio Continente ancora alle prese con la recessione. E' anche vero però che lo scenario economico che si sta aprendo per il Paese da qui ad almeno il primo trimestre del 2015 rappresenta per il governo Renzi un grande assist per portare a termine con successo la sfida della crescita. Una grande opportunità, ma anche un duro colpo alla promettente carriera dell'enfant prodige della politica tricolore, se Renzi non riuscirà a far ripartire stabilmente il Paese nel 2015. L'apertura di credito da parte della Commissione europea sulla legge di stabilità italiana e l'ascesa dei movimenti nazionalistici anti-euro che fa abbassare le pretese rigoristiche dei falchi dell'austerità, Germania in primis, assumono un particolare valore se si considera che il petrolio stabilmente sotto i 70 dollari e il cambio euro-dollaro a questi livelli (1,24) portano in dote all'Italia punti preziosi di crescita del Pil rispettivamente (è il calcolo degli economisti di Intesa-Sanpaolo) dello 0,3% annuo (per ogni 10 dollari di ribasso strutturale del prezzo del barile) e dello 0,7%. Con un santo a Francoforte anzichè in Paradiso e cioè Mario Draghi alla Bce che ha promesso di sfoderare tutta l'artiglieria del quantitative easing all'europea iniziando a comprare massicciamente titoli di Stato e obbligazioni corporate e contando sull'effetto annuncio del Piano Juncker da 300 miliardi in tre anni, Renzi potrebbe centrare gli obiettivi fissati nel Def di una crescita dello 0,6% del Pil per il prossimo anno. Nonostante i numerosi dubbi sull'effetto espansivo della manovra per il prossimo biennio. In questo quadro poco idilliaco il premier Matteo Renzi ha la possibilità di mettere in pratica la famigerata politica dei due forni, tenendo aperto il dialogo sia con Grillo che con Berlusconi. D'altro canto la neo eletta nel direttorio dei 5stelle Carla Ruocco ha dichiarato che il movimento è pronto a un confronto serio con il premier sulle riforme e anche per quanto riguarda il Quirinale i grillini sembra che abbiano in mente un nome che potrebbe trovare l'ok di Renzi e del Pd.

LA SCIENZA DICE CHE... - Il quadro porta gli scienziati a non avere dubbi. Secondo il famoso psichiatra parigino Michel Lejoyeux "Il pessimismo sta diventando una forma di conformismo sociale che si eplica a tutti i livelli del vivere, da quelli esistenziali a quelli comunicativi. Contribuiscono le informazioni negative costantemente veicolate dai media, la naturale tendenza umana a comunicare e porre l'attenzione sulle cose brutte. Il mancato tentativo di portare soluzioni porta anche a un malessere fisico. E' tossico. La psicologia contemporanea mostra che solo un misto di fede, volontà e la speranza può davvero cambiare le cose".

E prosegue: "Tutti abbiamo più speranza di quanto pensiamo: essa si trova nella forza dei nostri desideri. Tuttavia per sperare, sono necessari tre elementi. In primo luogo abbiamo bisogno di sentirci al sicuro. Poi dobbiamo ricostruire un forte legame con gli altri. Infine, serve la memoria dei successi passati e delle vittorie personali".