Ricerca, Renzi: nelle prossime settimane piano da 2,5 miliardi
"Finalmente nelle prossime settimane partirà un piano per la ricerca da 2,5 miliardi, finalmente si tornerà ad investire". Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi al termine della visita all'IRBM Science Park SpA di Pomezia, centro di eccellenza nel campo della ricerca biologico-molecolare, che recentemente ha isolato il virus Ebola.
Italia che riparte. "A Pomezia, nel laboratorio che ha isolato il virus Ebola. La ricerca è un punto centrale dell'Italia che riparte", ha scritto poi su Twitter il presidente del Consiglio.
Coltello tra i denti. Il premier è partito dalla storia di Irbm science park per spiegare come l'Italia deve porsi di fronte alla competizione globale: "Questa è l'Italia. Per anni ci siamo raccontati solo le cose che non andavano bene. Ci siamo depressi. Ci siamo raccontati che l'Italia è un Paese finito, e invece l'Italia è un paese infinito. È il Paese con il coltello tra i denti. E che ha tutte le caratteristiche per poter immaginare il proprio futuro", ha detto al termine della visita. Il premier ha poi aggiunto: "Mi aspetto che ci sia un racconto dove qualche volta si dica che le cose che vanno bene devono essere incoraggiate. Questo è un Paese laboratorio, non solo un Paese museo".
"C'è bisogno di avere fame, di avere bisogno di costruire il futuro, ogni momento. Vale per tutti, anche per un ricercatore che sa di accettare il rischio della sconfitta. Immaginate un progetto di ricerca a dieci anni, che poi alla fine dalla mattina alla sera chiude. O cosa significa intervenire su un progetto che altri hanno portato avanti, o fare un tratto e poi lasciare ad altri colleghi, farsi dare una mano. È una metafora bellissima di un Paese, di una comunità", ha proseguito.
Renzi ha dunque replicato a chi, da ultimo ieri la minoranza Pd, lo accusa di una 'narrazione' troppo ottimistica. "Io non nego i problemi, ma questo è un Paese in cui accadono cose straordinarie come qui". A dare ragione a Renzi i numeri forniti da Pietro Di Lorenzo, presidente della società di Pomezia: "Dal 2010, quando eravamo 25, siamo arrivati ai 250 di oggi, 50 dei quali assunti con il Jobs act". Il fatturato è passato da 1 milione a 40 milioni di euro anche grazie allo sviluppo di molecole nel settore neurodegenrativo e in oncologia. Usando la stessa espressione del premier, Di Lorenzo ha detto: "I nostri dipendenti devono avere il coltello tra i denti".