OBEY, lo street artist di Obama, in Italia con una super-mostra
Shepard Fairey, in arte OBEY, ha incominciato appiccicando adesivi (stickers) per la città che riproducevano il volto del famoso lottatore di wrestling André the Giant. Da quel momento in poi, la poetica di Shepard prende forma, concentrandosi sui temi cruciali della propaganda e del controllo sociale. Un'attenzione all'aspetto comunicativo dell'arte che l'artista metterà a frutto nella guerrilla marketing e, nel corso del conflitto tra gli Stati Uniti e l'Iraq, nel campo della politica, grazie alla realizzazione di una serie di manifesti di stampo pacifista. Dopo Andy Warhol, il PAN di Napoli gli dedica una grande personale.
L’iniziativa che ha dato visibilità internazionale a Fairey è stato il manifesto Hope che riproduce il volto stilizzato di Barack Obama, diventato l'icona della campagna elettorale del 2008 che ha poi portato il rappresentante democratico alla Casa Bianca. Il manifesto apparve con il viso di Obama sovrapposto alle parole Hope (speranza), Change (cambiamento), Progress (progresso), Vote (vota). Con questo ritratto, definito dal critico d’arte del New Yorker, Peter Schjeldahl, “la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam”, Obey ha dato vita a un’icona pop contemporanea così come Andy Warhol aveva fatto con Marilyn Monroe, Mao, la Campbell’s soup e altro.
L’esposizione del PAN | Palazzo delle Arti di Napoli presenta per la prima volta in uno spazio museale italiano 90 opere, che raccontano l’evoluzione stilistica di Shepard Fairey, come la serie realizzata per la città di Venezia, Capitol hill, la monumentale tela, finora mai esposta, a cui si affiancano lavori provenienti da collezioni private; confermando così il ruolo di Napoli come protagonista della cultura e della contemporaneità. La mostra pone l’accento su tematiche sociali sempre attuali, come la guerra, la repressione, la propaganda, il razzismo, la difesa dell’ambiente e il rapporto con la musica e le icone del nostro secolo, cercando di stimolare l’osservatore ad avere pensiero critico.