Culture
Sorrentino sbanca gli Efa con Youth
"Youth è un piccolo film sulla libertà, e in Europa ne abbiamo bisogno". Nel momento in cui sale sul palco dell'Haus der Berlinr Fespiele di Berlino, trionfatore di questa edizione degli European film awards Paolo Sorrentino è sinceramente emozionato. I tremila giurati hanno consegnato al suo Youth i tre premi più importanti: migliore film, regista e all'attore sir Michael Caine. "Grazie all'Academy - dice Sorrentino - questo è un piccolo film sulla percezione della libertà che tutti noi abbiamo. Sono felice di questo premio anche perché la cosa più importante in questo momento in Europa è proprio la percezione della libertà che noi dobbiamo continuare ad avere". Poco prima, mentre gli consegnavano il premio come regista, aveva ringraziato i produttori e reso omaggio a Caine: "Divido questo premio con te, Michael". Più tardi in sala stampa ribadisce che il suo film è una vittoria per l'Europa anche in senso artistico: "Perché è una coproduzione cui partecipano Svizzera, Francia, Inghilterra. E ci sono attori americani e tedeschi, svizzeri, italiani, inglesi. Sì, è un esempio di prodotto, di opera europea".
Michael Caine, oltre al Wim Wenders, premio onorario consegnatogli dal presidente, si è aggiudicato anche il premio per migliore attore: "In cinquant'anni non avevo mai avuto nessun premio europeo e ora due in un colpo solo", commenta scherzosamente l’attore britannico. Del premio onorario dice: "Ci tengo perché non è solo per un film o la carriera ma anche per la vita e questo è molto più importante". Dopo la cerimonia Caine arriva nella piccola sala degli incontri e poggia sulla sedia accanto a sé i due premi "pesano davvero troppo", ne prende uno e lo batte sul piccolo palco per restituire l'idea della pesantezza. Il suo volto esprime la felicità assoluta. "Due anni fa qui Paolo vinse con La grande bellezza. Due mesi dopo mi chiama il mio agente e mi dice che Sorrentino ha scritto una sceneggiatura per me. Volevo dire subito di sì ma gli ho chiesto di mandarmi il copione tanto per fare la figura del professionista. Di lui mi colpisce la straordinaria immaginazione, leggendolo pensavo "Ma dove prende le cose che crea?".
Doppio premio e standing ovation anche per Charlotte Rampling. A sorpresa sul palco viene chiamato per i tributi alla carriera e come candidata per 45 anni Francois Ozon, che l'ha diretta quattro volte: "La prima volta che ci siamo conosciuti ero giovanissimo. Ho avuto l'ardire di chiederle di mettersi in costume per me, a cinquant'anni. E lei ha accettato. Poi le ho detto che in una scena le avrei fatto passare l'aspirapolvere e lei mi ha detto che non ci pensava nemmeno. E' nato un sodalizio sincero e fecondo: è l'attrice più importante del mio cinema". Charlotte Rampling ha raccontato: "Quando ero giovane ho attraversato la Manica per arruolarmi in Europa, capivo l'importanza di questa mescolanza". Ha poi dedicato il premio al suo compagno scomparso di recente.
Sorrentino torna alla vittoria due anni dopo il trionfo La grande bellezza, che si era aggiudicato quattro premi. All'ultimo Festival di Cannes era stato apprezzato dai critici e dato per favorito ma non aveva portato a casa nessun premio. Da Berlino il film parte nella marcia verso gli Oscar dove può concorrere, essendo girato in inglese, nelle categorie principali, ed è già candidato a due Golden Globe: Jane Fonda come attrice non protagonista e la canzone Simple song #3 di David Lang.