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Economia
Agnelli, strategia concordata contro Margherita e Marella per favorire Elkann
Marella Caracciolo

Eredità Agnelli, dalle carte del commercialista alle testimonianze del personale di Marella Caracciolo

Il giallo sull'eredità Agnelli continua a raccogliere nuove prove, delineando un quadro sempre più intricato che coinvolge direttamente John Elkann. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, documenti e testimonianze  portano alla luce una presunta strategia "concordata" dalla famiglia Agnelli contro Margherita Agnelli e Marella Caracciolo, con lo scopo di favorire il giovane erede.

Uno dei punti chiave dell'indagine è un documento denominato "vademecum della frode", redatto da Gianluca Ferrero, in cui vengono rivelati i dettagli su come evitare il pagamento delle imposte di successione al fine di favorire John Elkann a discapito degli altri eredi. Si sospetta che in questo documento "si consigli di non “sovraccaricare” la posizione italiana di Caracciolo, facendo assumere i dipendenti personali della medesima dal nipote John Elkann"

Inoltre, durante le perquisizioni nella cantina dello studio del commercialista è stato rinvenuto un documento privo di firma e data, ma intestato a  “DM. Successione”. Si legge nella cartellina gialla: "Nel caso di decesso della Signora X dovremo dimostrare che il suo ultimo domicilio era in Svizzera. Ciò sarà rilevante essenzialmente per la determinazione di due competenze".  Nulla di più chiaro, il documento sembra suggerire una strategia per dimostrare che l'ultimo domicilio di Marella Caracciolo fosse in Svizzera, con l'intento di evitare il pagamento delle imposte di successione.

Pertanto, secondo il decreto, il Procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Mario Bendoni e Giulia Marchetti sostengono che il "vademecum della frode" e altri documenti trovati indicano un presunto tentativo da parte dei tre eredi, John, Ginevra e Lapo Elkann, di evadere il pagamento delle imposte, risultando beneficiari finali di una frode contro lo Stato e l'Agenzia delle Entrate.

D'altro canto, il documento rinvenuto nella cantina dello studio Ferrero sembra delineare una strategia per garantire la residenza in Svizzera della Signora X, presumibilmente Marella Caracciolo, sia in vita che post mortem. E nonostante faccia riferimento in modo generico alla "Signora X" e "Signora Y", l'identità delle parti coinvolte è chiara e riconducibile a Marella Caracciolo e Margherita Agnelli.

Altri dettagli significativi sono emersi dal caveau personale di John Elkann, dove sono stati trovati diversi documenti e una mail con 47 allegati che menzionano la Fondazione Alkyone e altre società offshore legate alla famiglia Agnelli. Se sulle società sarebbe necessario verificare l'effettivo passaggio a Marella Caracciolo e infine ai fratelli Elkann, quello che più stupisce è una lettera manoscritta di Margherita Agnelli e una lettera firmata da "Mimma", entrambe datate a distanza di anni l'una dall'altra. La lettera "verte sulla successione nelle quote della Dicembre e in generale sulla spartizione del patrimonio del padre, e appare pertanto di interesse investigativo."

LEGGI ANCHE: Agnelli, nel mirino le tasse di successione. E gli appunti della segretaria...

L'inchiesta continua a mettere in luce dettagli che indicano un presunto piano per evitare il pagamento delle imposte di successione e ottenere vantaggi a discapito dello Stato e degli altri eredi.  Nel frattempo peò sono spuntate anche le testimonianze del personale delle ville italiane degli Agnelli.

Precisamente, è racchiusa in 35 faldoni la storia professionale dei dipendenti che hanno lavorato, e alcuni dei quali lavorano ancora, nelle residenze torinesi della famiglia Agnelli: Villa Frescot, Villa To e Villar Perosa. Tali documenti sono stati scoperti e sequestrati dai militari della guardia di finanza nel locale caldaie della residenza di John Elkann e nell'ufficio della segretaria, Carla Cantamessa.

L'obiettivo principale è analizzare l'assunzione formale dei dipendenti e la data di inizio dell'impiego, poiché una delle accuse riguarda anche il personale impiegato nelle cure delle abitazioni. Si tratta di domestici, cuochi, autisti, governanti e guardarobieri che, secondo l'accusa, avrebbero assistito Marella Caracciolo, ma, come già menzioanto, sarebbero stati ufficialmente assunti da John Elkann per supportare la residenza in Svizzera della nonna.

Il Procuratore aggiunto e i sostituti sembrano aver già trovato conferme a questa ipotesi attraverso le testimonianze di sei testimoni, ma ritengono necessario approfondire e verificare tali informazioni attraverso l'analisi della documentazione sequestrata. Ricapitolando, le accuse pendenti includono la presunta "dichiarazione fraudolenta" dei redditi di Marella Agnelli e la truffa aggravata ai danni dello Stato per il mancato pagamento della tassa di successione, da parte dei tre fratelli Elkann, John, Ginevra e Lapo.

È in corso anche un'indagine sull'assetto della "Dicembre", la cassaforte della famiglia Agnelli. Tra gli atti sequestrati, è stata trovata una lettera nello studio del notaio Morone, datata 24 febbraio 2003, che ringrazia per una donazione delle quote della "Dicembre" e menziona un obbligo di riconoscere una somma "per i redditi" derivanti da questa donazione. Si sospetta che l'autore possa essere John Elkann, rivolgendosi alla nonna. Questo porta a ulteriori indagini per comprendere se Marella Agnelli abbia mantenuto l'usufrutto delle quote ereditate dall'Avvocato, come riportato agli atti della Camera di Commercio, o la "nuda proprietà", come documentato all'Agenzia delle Entrate nel 2010. 






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