Alitalia, indagini per bancarotta fraudolenta. Calenda: nazionalizzare? Vanità - Affaritaliani.it

Economia

Alitalia, indagini per bancarotta fraudolenta. Calenda: nazionalizzare? Vanità

Gli uomini della Gdf sono entrati nella sede di Alitalia con la delega dei magistrati e hanno sequestrato computer e relazioni. Nel mirino la gestione di Etihad

Alitalia indagata per bancarotta fraudolenta: nel mirino la cattiva gestione di Etihad. Gli uomini della Guardia di finanza, scrive il Corriere della Sera, ieri mattina sono entrati nella sede della societa' con la delega dei magistrati di Civitavecchia e hanno sequestrato computer e relazioni. Sono entrati nella sede di Alitalia ieri mattina e hanno portato via documenti e relazioni sulla vecchia gestione. Gli investigatori della Guardia di Finanza avevano la delega dei magistrati di Civitavecchia che indagano per bancarotta fraudolenta.

Sono state le relazioni dei liquidatori a far nascere sospetti sull'operato dei manager che hanno governato la compagnia di bandiera fino al maggio 2017, quando si decise il commissariamento. E adesso l'attenzione si concentra su quanto fatto dall'ex vicepresidente James Hogan che aveva preso l'incarico quando Etihad era entrata nel consiglio di amministrazione presentando un piano per il salvataggio, e dai suoi più stretti collaboratori.

L'inchiesta viene aperta subito dopo la sentenza del tribunale di Civitavecchia (competente visto che la sede legale si trova a Fiumicino) che dichiara "l'insolvenza della Società Alitalia - Società aerea italiana spa" e ammette la procedura di amministrazione straordinaria.

Nel provvedimento si fa esplicito riferimento "all'ultimo bilancio depositato che registra una perdita d'esercizio pari 408 milioni di euro e un rapporto di 1 a 2 tra attivo circolante e debiti", ma anche alla "situazione patrimoniale aggiornata al 28.2.2017 che riporta un patrimonio netto negativo di 111 milioni di euro, perdite - solo nel periodo che va dall'1 gennaio 2017 al 28 febbraio 2017 - per 205 milioni di euro e un rapporto di 2 a 5 tra attività e passività correnti, evidenziando il perdurare di una situazione di oggettiva impotenza economica di natura non transitoria".

Intanto, dall'assemblea di Confindustria, il ministro per lo Sviluppo economico uscente Carlo Calenda è tornato sul futuro dell'ex compagnia di bandiera, criticando quanti, anche in campagna elettorale, hanno ipotizzato scenari diversi dalla vendita come la nazionalizzazione

"Penso ad Alitalia, dove la bocciatura  dell'accordo sindacale e del connesso miliardo di euro di nuovi investimenti assicurati agli azionisti, ha aperto la strada ad un nuovo capitolo di una storia dolorosa e infinita che ben  difficilmente troverà una soluzione migliore di quella respinta.  Sento riparlare di nazionalizzazione. Ponderate bene questa scelta che, ammesso che risulti percorribile, e ne dubito, rischia di  rappresentare un altro falò delle vanità per chi la propone e per i soldi dei contribuenti", avvertito Calenda, intervenendo all'Assemblea pubblica di Confindustria.