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Economia
Apple, ritorno in ufficio rimandato a gennaio. Pesa l'aumento dei casi Covid

I dipendenti di Apple non torneranno in ufficio prima di gennaio, visto l'aumento dei casi di coronavirus provocato dalle varianti. Lo rendono noto Bloomberg e Cnbc. La società ha deciso, secondo le fonti giornalistiche, di continuare a monitorare la situazione legata alla pandemia e di dare almeno un mese di preavviso ai dipendenti quando sarà il momento di tornare in ufficio.

Il rinvio si applica a tutti i dipendenti, in tutto il mondo. Prima di Apple, altre grandi società avevano preso la stessa decisione, come Amazon e Facebook. Apple aveva già rimandato il ritorno in ufficio a ottobre, dopo aver inizialmente detto di voler riportare in ufficio i dipendenti, per tre giorni alla settimana, a partire da settembre.

La notizia arriva mente gli Stati Uniti hanno annunciato l'estensione della chiusura dei confini terrestri e acquatici con Canada e Messico per tutti i viaggi non essenziali almeno fino al 21 settembre. Le restrizioni, che non si applicano al commerciom sono state imposte nel marzo 2020, con lo scoppio della pandemia di coronavirus, e sono state sempre estese mensilmente.

Ad annunciarlo è stato il dipartimento per la Sicurezza nazionale, con un tweet: "Per minimizzare la diffusione del virus, inclusa la variante Delta, gli Stati Uniti estendono le restrizioni sui viaggi non essenziali di terra e con i traghetti verso Canada e Messico fino al 21 settembre, continuando ad assicurare il commercio e i viaggi essenziali". Dal 9 agosto, invece, il Canada ha aperto le frontiere a tutti i viaggiatori statunitensi, a patto che siano completamente vaccinati. 

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