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Economia
Banco, mosse del Credit Agricole senza Opa. Lo scenario Mediobanca sul risiko

E se invece di un’Opa del colosso francese Credit Agricole su BancoBpm, si arrivasse a un’acquisizione degli asset italiani della banque verte da parte del gruppo guidato da Giuseppe Castagna, con i francesi che si muoverebbero poi a monte diventando il primo azionista di Piazza Meda post-risiko bancario? Mentre la speculazione in Borsa scommette sul nuovo consolidamento bancario italiano con protagonista proprio il Banco Bpm, lo scenario è preso in considerazione dagli analisti di Mediobanca Securities che, in un report dal titolo “La route pour M&A”, parlano di un reverse merger del Credit Agricole Italia di Giampiero Maioli nella terza banca nazionale.

“Pur vedendo una logica industriale finanziaria sia nel takeover di Unicredit su Banco Bpm, sia in quello di Credit Agricole, riteniamo che entrambi le operazioni siano poco probabili visto che Unicredit perseguirà nella sua strategia di aumentare il ritorno sul suo capitale e visto che un'offerta cash di Credit Agricole potrebbe trovare notevoli resistenze”, hanno spiegato infatti da Piazzetta Cuccia. 


Foto Giampiero Maioli
 

Col reverse merger, invece spiegano nella nota di oggi, potrebbe essere la stessa banca guidata da Castagna a comprare in pratica Credit Agricole Italia offrendo le proprie azioni. A quel punto il gruppo francese diventerebbe l'azionista di controllo della nuova entità. Le sinergie che si creerebbero, secondo le valutazioni di Mediobanca, potrebbero essere di circa 200 milioni.

Inoltre, la nuova banca sarebbe forte al Nord, con una quota di mercato superiore al 10% e avrebbe un azionariato stabile, con il socio forte francese. L'operazione sarebbe amichevole, quindi senza Opa e non comporterebbe spese cash da parte del gruppo transalpino, che potrebbe usufruire di una rete bancaria più vasta per distribuire i propri prodotti assicurativi e di risparmio gestito. Soprattutto nel ricco Nord Italia.

Gli esperti si interrogano anche sulla quota in mano ai francesi della nuova entità bancaria, ma ciò dipenderà dalle valutazioni degli asset italiani del Credit Agricole e da quelle di Banco Bpm e nonostante il possibile superamento della soglia di partecipazione del 30% da parte dei francesi, la transazione rientrebbe nei casi del cosiddetto whitewash, portando potenzialmente all'esenzione dell'obbligo di Opa.

 

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