Economia
Banda larga, accordo Vodafone-Wind-F2i-Cdp
Wind, Vodafone e i due soci di Metroweb, il fondo F2i e quello Fsi controllato dalla Cassa Depositi e prestiti, hanno firmato una lettera di intenti comune per realizzare gli investimenti in banda ultra larga a livello nazionale nell'ambito del piano del governo.
Come anticipato dall'agenzia Radiocor, rispetto alla prima lettera di intenti firmata tra Vodafone ed F2i, entrano nella partita anche Wind ed Fsi, l'altro socio di Metroweb. Il veicolo individuato per gli investimenti è Metroweb Sviluppo (controllato al 100% Metroweb), sulla quale Fastweb non ha il diritto di veto, che potrebbe invece esercitare su Metroweb. Con questo primo accordo a quattro viene definito a grandi linee il piano industriale e le aree sulle quali investire con la banda ultra larga.
La definizione dell'accordo rappresenta una nuova tessera nel puzzle del piano sulla banda larga, che coinvolge il governo con il suo piano per il digitale, Telecom e Fastweb. Come si ricorderà, inizialmente l'auspicio dell'esecutivo era di riuscire a mettere intorno a uno stesso tavolo (rappresentato dal punto di vista societario da Metroweb) tutti gli operatori, ma le resistenze sulla governance hanno portato Telecom a defilarsi. Anzi, quest'ultima con Fastweb ha annunciato un accordo per portare la fibra nelle grandi città. Un piano che, nonostante il presidente Recchi abbia definito non alternativo a quello sulla banda larga, ha costituito un polo ha sé stante rispetto al progetto Metroweb.
Anche il governo ha sondato altre vie possibili. Una, in particolare, sarebbe quella di affidare all'Enel le chiavi del progetto, sfruttando anche la possibilità di installare la fibra sulla linea aerea della società elettrica. L'emergere di questa ipotesi ha fatto subito affilare le armi alle società in concorrenza, in primis ancora Telecom, che non ha escluso ricorsi.
Il governo Renzi non ha mai fatto mistero del ritenere strategico e prioritario il piano da oltre 6 miliardi di investimenti, che non a caso fa gola anche ad altri operatori. Si pensi ad esempio al mondo delle utility, per conto del quale ha parlaato oggi il presidente di A2A e Utilitaria, Giovanni Valotti. Il manager ha spiegato che le multiutility italiane redigeranno un documento sul ruolo da svolgere nella partita della banda larga nel settore delle Tlc. "Lunedì scorso è stata fatta una riunione - ha spiegato al Festival dell'Energia -. Faremo un piccolo documento per la discussione di quale potrebbe essere il ruolo delle multiutility nella partita della banda larga". L'associazione delle multiutility non ha avuto alcun contatto con Telecom Italia, anche dopo che il presidente Recchi ha espresso soddisfazione per l'interesse da parte delle società del settore nel dossier della fibra delle Tlc fino alle case. "No, assolutamente", ha detto Valotti a proposito di eventuali contatti con Telecom che invece ieri ha indicato di aver iniziato contatti con Enel, l'altro soggetto interessato a entrare nella partita della banda larga.