Bankitalia: banche, dissipati gran parte rischi sistemici - Affaritaliani.it

Economia

Bankitalia: banche, dissipati gran parte rischi sistemici

Bankitalia: possibile ridurre debito/Pil,impegno sia credibile

Bankitalia: cala vulnerabilità finanziaria famiglie e imprese

Continua a ridursi in Italia la vulnerabilita' finanziaria di famiglie e imprese. Il giudizio e' contenuto nel Rapporto sulla stabilita' finanziaria della Banca d'Italia, secondo cui "un peggioramento potrebbe materializzarsi nel caso, particolarmente sfavorevole, di un forte rallentamento della congiuntura accompagnato da un rialzo dei tassi di interesse". Un eventuale aumento dei rendimenti di mercato, se in linea con il miglioramento della congiuntura, e' invece "ampiamente sostenibile dall'economia italiana" e "la capacita' delle famiglie e delle imprese di rimborsare i debiti rimarrebbe elevata anche nell'eventualita' di sostenuti rialzi del loro costo".

In particolare, la ricchezza finanziaria lorda delle famiglie e' lievemente aumentata nel primo semestre del 2017 (di quasi l'1 per cento) soprattutto per effetto della rivalutazione delle attivita'. In termini reali e pro capite rimane pero' piu' bassa di circa il 12 per cento rispetto a quella del 2007. I nuovi investimenti in attivita' finanziarie sono diminuiti e si sono concentrati in strumenti del risparmio gestito, principalmente quote di fondi comuni, la cui espansione e' stata favorita dall'avvio dei piani individuali di risparmio a lungo termine. Sono proseguiti i forti disinvestimenti di obbligazioni bancarie. In rapporto al reddito disponibile, i debiti sono stabili su livelli molto contenuti nel confronto internazionale. La situazione migliora anche per le imprese.L'aumento della redditivita', che si sta estendendo tra i comparti produttivi, accresce la capacita' delle aziende di rimborsare i debiti e di finanziare con risorse proprie gli investimenti fissi e il capitale circolante. Le imprese del settore delle costruzioni e quelle di minore dimensione restano finanziariamente piu' fragili, a causa dei livelli ancora elevati di indebitamento e dei ritardi nella ripresa delle vendite. La crescita del margine operativo lordo consentira' a molte aziende di chiudere in utile l'esercizio in corso: i risultati del sondaggio congiunturale condotto dalla Banca d'Italia in autunno indicano che oltre tre quarti delle imprese intervistate si aspettano di conseguire profitti nel 2017, una quota elevata rispetto al passato. La redditivita' e' sostenuta anche dalla diminuzione degli oneri finanziari, la cui incidenza sul Mol e' scesa a valori molto bassi (10,0 per cento).

Bankitalia: possibile ridurre debito/Pil,impegno sia credibile

Una riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil "appare conseguibile anche nell'ipotesi di rialzo dei rendimenti, che si rifletterebbe lentamente sul costo medio del debito". Il giudizio e' contenuto nel Rapporto sulla stabilita' finanziaria della Banca d'Italia, secondo cui "un alto livello del debito pubblico costituisce tuttavia un fattore di vulnerabilita'. Per questo, affermano i tecnici di via Nazionale, "resta cruciale la credibilita' dell'impegno a ridurlo".

Bankitalia: banche, dissipati gran parte rischi sistemici

Continua a migliorare lo stato di salute del sistema bancario italiano. Il giudizio e' contenuto nel Rapporto sulla stabilita' finanziaria della Banca d'Italia, secondo cui "la soluzione della crisi di alcuni intermediari durante l'estate ha dissipato gran parte dei rischi sistemici". In particolare, "si riducono i nuovi crediti deteriorati; anche le consistenze sono in forte diminuzione, il grado di patrimonializzazione complessivo del settore bancario ha ripreso ad aumentare". Il costo del capitale dei principali intermediari, sottolinea via Nazionale, e' diminuito, ma rimane piu' elevato di quello medio delle altre banche europee. Le analisi effettuate dalle autorita' di vigilanza indicano che banche e compagnie di assicurazione italiane sono poco esposte al rischio di un aumento dei tassi.

Nel terzo trimestre del 2017 il flusso di nuovi prestiti deteriorati in rapporto al totale dei crediti e' sceso all'1,7 per cento, valore al di sotto del livello medio del biennio 2006-07 (1,2 per le famiglie e 2,6 per le imprese). Semopre nei primi sei mesi dell'anno i crediti deteriorati netti sono diminuiti di 22 miliardi, a 151 miliardi; la liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca vi ha contribuito per circa 9 miliardi. Al lordo delle rettifiche di valore, il calo e' stato di 25 miliardi, a 324 miliardi. Nello stesso periodo il tasso di copertura (misurato dal rapporto tra le rettifiche di valore e l'ammontare dei crediti deteriorati lordi) e' salito dal 50,6 al 53,5 per cento, valore superiore a quello medio delle principali banche dell'Unione europea; un quinto dell'aumento e' riconducibile alle rettifiche di Banca Monte dei Paschi di Siena. Alla fine di giugno, il rapporto tra i crediti deteriorati e il totale dei crediti verso la clientela, misurato al netto delle rettifiche di valore, era pari all'8,4 per cento (16,4 al lordo delle rettifiche), circa un punto inferiore a quello del dicembre 2016; le sofferenze erano pari al 3,9 e al 10,4 per cento dei crediti, rispettivamente al netto e al lordo delle rettifiche. Anche la velocita' con cui le banche cancellano dai bilanci i crediti in sofferenza sta gradualmente aumentando. Tra il 2013 e il 2016 il rapporto fra l'ammontare delle sofferenze estinte nell'anno e la consistenza in essere all'inizio del periodo, dopo aver toccato un minimo del 6 per cento nel 2013, e' salito al 9 per cento nel 2016. Il miglioramento, afferma la Banca d'Italia, ha riflesso sia la crescita delle vendite sul mercato sia l'aumento delle posizioni chiuse in via ordinaria, entrambi riconducibili all'adozione di politiche di gestione attiva delle sofferenze da parte degli intermediari.

Bankitalia: economia Italia puo' sostenere rialzo tassi

"Un eventuale aumento dei rendimenti di mercato, se in linea con il miglioramento della congiuntura, e' ampiamente sostenibile dall'economia italiana". Il giudizio e' contenuto nel Rapporto sulla stabilita' finanziaria della banca d'Italia, secondo cui "la capacita' delle famiglie e delle imprese di rimborsare i debiti rimarrebbe elevata anche nell'eventualita' di sostenuti rialzi del loro costo". Pure "una riduzione del rapporto tra debito pubblico e prodotto appare conseguibile anche nell'ipotesi di rialzo dei rendimenti, che si rifletterebbe lentamente sul costo medio del debito ".