Economia
Bankitalia raddoppia le stime per il Pil 2023: da +0,6% a +1,3%
Migliorano le stime di crescita del Paese rispetto alle previsioni di gennaio, ma per il biennio 2023-2025 le proiezioni rimangono circondate da "incertezza"
Nel complesso, le proiezioni per il 2023-2025 della Banca d'Italia "sono circondate da un’incertezza elevata, con rischi per la crescita orientati prevalentemente al ribasso". "Il conflitto in Ucraina rimane uno dei principali fattori di instabilità, da cui possono scaturire nuovi rincari delle materie prime e un deterioramento della fiducia di famiglie e imprese. Rischi non trascurabili - spiegano da via Nazionale - sono anche connessi con l’evoluzione dell’attività economica globale, che potrebbe risentire in misura maggiore degli effetti della restrizione monetaria in atto nelle economie avanzate, riflettendosi in una minore domanda dall’estero di beni e servizi italiani".
"Nel nostro Paese il prodotto potrebbe inoltre essere frenato da un più forte irrigidimento delle condizioni di offerta del credito. I rischi per l’inflazione sono bilanciati. Pressioni al rialzo potrebbero provenire - indica invece Bankitalia - oltre che da nuovi aumenti dei prezzi delle materie prime, dalla possibilità che la trasmissione del calo dei prezzi dell’energia a quelli degli altri beni e dei servizi risulti significativamente più lenta e meno pronunciata rispetto alle regolarità osservate in passato. Per contro, la possibilità di un deterioramento più marcato e duraturo della domanda aggregata potrebbe tradursi in una inflazione più contenuta rispetto a quanto prefigurato".