Bitcoin, meglio le azioni: le small e mid cap in rialzo del 1.000% da 12 mesi - Affaritaliani.it

Economia

Bitcoin, meglio le azioni: le small e mid cap in rialzo del 1.000% da 12 mesi

Sui mercati azionari internazionali vi sono comunque delle “perle nascoste” in grado di ottenere performance superiori a quelle dei Bitcoin. Ecco quali

Vedi undicimila (anzi 11.363,99) dollari e poi muori? Dopo aver toccato l’ennesimo record storico mercoledì pomeriggio attorno alle 15.14 ora italiana, sul Bitcoin sono scattate le “consuete” violente prese di profitto che hanno riportato le quotazioni sino ad un minimo intraday di 9.295,79 dollari, per poi chiudere giovedì a 9.916,18 dollari. Un livello che comunque rende “l’investimento” in Bitcoin il più redditizio degli ultimi anni con un guadagno superiore al 100% solo negli ultimi tre giorni, ovvero al 55% nel mese di novembre e al 930% da inizio anno.

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Con una simile performance non sorprende che il mercato sia sempre più diviso tra chi prevede nuovi record in arrivo, come il miliardario investitore Mike Novogratz, che pochi giorni fa vedeva il Bitcoin a quota 10.000 dollari entro la fine dell’anno e che continua a dire che la criptovaluta può arrivare “facilmente” a 40.000 dollari entro fine 2018, e chi come il celebre gestore Warren Buffett parla di “miraggio” da cui stare lontani, per non dire di Jamie Dimon, numero uno di Jp Morgan Chase che più volte ha esplicitamente dichiarato che a questi livelli le criptovalute sono una vera e propria “truffa”.

Al coro dei critici si è aggiunta da ultimo la voce dell’ex economista capo della Banca Mondiale, e premio Nobel per l’economia nel 2001, Joseph Stiglitz, secondo cui “i Bitcoin hanno successo solo a causa del loro potenziale di elusione e della mancanza di supervisione” e pertanto “dovrebbero essere messi al bando”, non avendo “alcuna funzione socialmente utile”. Un’ipotesi che potrebbe stroncare le quotazioni dei Bitcoin e di altre criptovalute “in qualsiasi momento”.

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Certo, ormai gli appetiti sono tanti e se ancora lo scorso marzo la Security and Exchange Commission (Sec) ha respinto la richiesta di autorizzazione per un ETF replicante l’andamento dei Bitcoin avanzato dai fratelli gemelli Tyler e Cameron Winklevoss (gli stessi che nel 2004 avevano assunto Mark Zuckerberg per realizzare un social network per poi scoprire che Mark aveva parallelamente realizzato una piattaforma concorrenziale, Facebook), in Europa qualche giorno fa una piccola società di gestione francese, Tobam, ha potuto annunciare il lancio del primo fondo d’investimento del vecchio continente dedicato a investimenti in Bitcoin, mentre CME Group (Chicago Mercantile Exchange) che annunciato il lancio di un future su Bitcoin forse già entro fine anno.

Ma non sempre è necessario ricorrere a criptovalute per ottenere risultati “stellari”: sulla borsa di Londra, ad esempio, i titoli di IQE Plc, società gallese che produce wafer (piastrine) di silicio necessarie ai Vertical cavity surface emitting lasers (Vcsel) utilizzati dai sensori 3D montati su un numero sempre maggiore di modelli di smartphone, incluso il recente iPhone X di Apple, hanno guadagnato quasi il 410%. Ancora meglio ha fatto l’indiana HEG Ltd, società che ha tratto vantaggio dal boom degli elettrodi di grafite, componente essenziale dei forni elettrici ad arco che trasformano i rottami in acciaio. In questo caso la performance sui 12 mesi sfiora il 987% ed è dunque persino superiore a quella del Bitcoin.

(Segue...)