Bonus caldo ai rider, Glovo fa marcia indietro: "Non è un incentivo, ma lo sospendiamo" - Affaritaliani.it

Economia

Bonus caldo ai rider, Glovo fa marcia indietro: "Non è un incentivo, ma lo sospendiamo"

Previsti aumenti fino all’8% per lavorare oltre i 40 °C. Proteste della Cgil e interrogazioni parlamentari spingono l’azienda alla retromarcia. Ora si apre un tavolo di confronto con i sindacati

​​​​​ di Redazione Politica

Glovo sospende il bonus caldo per i rider dopo le polemiche: “Serve confronto sindacale” 

A seguito delle proteste sollevate dalla Cgil e delle interrogazioni parlamentari presentate da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, Glovo ha deciso di sospendere temporaneamente il sistema di bonus previsto per i rider impegnati nelle consegne durante le ore più calde della giornata. L’iniziativa aveva acceso il dibattito pubblico in piena emergenza climatica, proprio mentre il governo approvava un protocollo nazionale per la tutela dei lavoratori esposti a temperature estreme.

L’azienda aveva annunciato un aumento progressivo della retribuzione in base al livello di calore: un bonus del 2% per temperature tra i 32 °C e i 36 °C, del 4% tra 36 °C e 40 °C, fino all’8% oltre i 40 °C. Le somme aggiuntive sarebbero state corrisposte il 21 settembre. Glovo aveva motivato la misura come un “intervento compensativo”, precisando che non si trattava di un incentivo alla prestazione, ma di un riconoscimento per chi, in piena autonomia, sceglieva di lavorare anche in condizioni climatiche difficili. L’attivazione del bonus, spiegava l’azienda, avveniva automaticamente al superamento di soglie di temperatura prefissate. Nonostante le spiegazioni, i sindacati si sono da subito opposti all’iniziativa. In particolare, la Nidil-Cgil ha parlato di un “incentivo mascherato che trasforma il pericolo in moneta”, chiedendone l’immediato ritiro. In regioni come il Piemonte, dove alcune ordinanze vietano il lavoro all’aperto in determinate condizioni climatiche, la misura risultava in contrasto con le disposizioni vigenti.

La conferma dello stop è arrivata anche da Felsa Cisl, al termine di un incontro con i rappresentanti di Glovo e Deliveroo. Silvia Casini, segretaria nazionale Felsa Cisl, ha spiegato che, su esplicita richiesta del sindacato, Glovo ha accettato di sospendere temporaneamente il bonus al fine di rivederlo all’interno di un confronto sindacale più ampio, che proseguirà nei prossimi giorni. “I lavoratori devono poter scegliere quando lavorare, ma sempre in condizioni di assoluta sicurezza”, ha dichiarato Casini, aggiungendo che anche Deliveroo ha espresso disponibilità al dialogo su tutte le tematiche attualmente al centro dell’attenzione, comprese le ordinanze regionali e il protocollo sul caldo.

Nel frattempo, il Partito Democratico aveva presentato un’interrogazione urgente al Governo per chiedere conto della scelta dell’azienda. “È una decisione grave – ha denunciato Arturo Scotto, capogruppo PD in commissione Lavoro alla Camera – perché per pochi euro in più si mette a rischio la vita di chi lavora. Abbiamo chiesto al Governo quali misure intenda adottare per garantire il pieno rispetto della normativa su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, evitando che iniziative simili diventino incentivi indiretti a esporsi a situazioni di pericolo.”

Anche il Movimento 5 Stelle è intervenuto con forza, con un’interrogazione alla ministra del Lavoro Calderone. “Il bonus proposto da Glovo è indecente – ha dichiarato il senatore Orfeo Mazzella – non è un sostegno, ma una vergognosa monetizzazione del rischio. Il Governo che, come sempre, assiste silente a ciò che accade sta dimostrando di essere disinteressato alle sorti dei lavoratori più fragili. Il tutto mentre in Parlamento, si discute di salario minimo, osteggiato da Meloni & Co., mentre milioni di lavoratori, tra cui i rider, continuano a ricevere paghe da fame e a subire umiliazioni. Si fermi immediatamente questa follia”.

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