Economia
Borsa, è il momento di comprare a Piazza Affari. Ecco cosa

Il rischio di un rallentamento della crescita si è tuttavia alzato “materialmente” in particolare a causa di tre fattori di rischio. In primo luogo il rallentamento ciclico del settore industriale europeo appare più pronunciato di quanto ci si attendesse finora; secondo, l’ampliarsi degli spread sul credito praticati dalle banche europee rischia di far deragliare l’allentamento delle condizioni di accesso al credito su base domestica finora in corso; terzo, i rischi politici legati al referendum di giugno sulla possibile uscita della Gran Bretagna dalla Unione europea (la “Brexit”) e alla perdurante crisi dei rifugiati mettono a rischio lo scenario macroeconomico del vecchio continente. Da notare tuttavia che le attese sull’inflazione sono nuovamente in calo e questo dovrebbe indurre la Bce a varare nuovi stimoli già a marzo.
Quali? Secondo Goldman Sachs potremmo assistere a un ulteriore ribasso dello 0,1% dei tassi sui depositi overnight che le banche europee detengono presso la Bce, ad un innalzamento di 10 miliardi del livello di acquisto di bond nell’ambito del programma di quantitative easing (QE) portato avanti dall’istituto centrale europeo e all’estensione di altri 6 mesi dello stesso QE, che così durerebbe almeno fino a settembre 2017, un anno più di quanto inizialmente previsto.
Per l’Italia non ci sono particolari buone notizie: anche secondo Goldman Sachs la crescita tricolore dovrebbe registrare un’accelerazione, ma a causa della più bassa crescita potenziale del Pil (a sua volta dovuta a una serie di fattori strutturali che vanno dalla burocrazia all’incertezza sui tempi e sugli esiti della giustizia, passando per la più modesta produttività delle aziende italiane rispetto ai concorrenti esteri e alla bassa propensione all’investire in innovazione e ricerca) il ritmo dell’espansione è destinato a rimanere inferiore a quello medio europeo. Volendo tradurre il tutto in uno scenario operativo, significa puntare su titoli ciclici ma che abbiano una buona esposizione ai mercati esteri, come Fiat Chrysler Automobiles, Autogrill, Atlantia, ma anche Finmeccanica, Luxottica, Eni o Tenaris. Se poi non volete impegnarvi a seguire una selezione di titoli ma preferite utilizzare prodotti di risparmio gestito, meglio fondi azionari internazionali che non prodotti investiti in modo preponderante sulla borsa di Milano.
Luca Spoldi