Borsa: Europa cauta, Milano in prima fila (+1,2%) con strappo Intesa Sp e Tim
Piazza Affari ha chiuso in rialzo una seduta iniziata all'insegna dell'incertezza, facendo meglio delle altre Borse europee, grazie allo strappo di titoli del calibro di Intesa San Paolo e Tim. Il Ftse Mib ha guadagnato l'1,21%, quando a Parigi il Cac40 è salito di un più limitato 0,28% e a Francoforte il Dax30 è sceso dello 0,36%. Con l'attenzione sempre alta sui numeri della pandemia, l'andamento dei mercati è stato influenzato dai risultati trimestrali di molti big europei. A Francoforte hanno pesato i conti pesanti del colosso Bayer, in una giornata negativa per i settori Chimico e Farmaceutico in tutta Europa. Gli indici sono stati parzialmente influenzati dal recupero del Dow Jones a Wall Street che, dopo un avvio sotto la parita', è passato in positivo. La Borsa Usa, dopo l'andamento al rialzo di lunedì con il Nasdaq che ha toccato nuovi record, da una parte è frenata dalle incertezze sulla ripresa economica, con un congresso ancora bloccato nelle trattative per l'approvazione dei nuovi stimoli all'economia e con la notizia di nuovi fallimenti. Intanto però sono usciti alcuni dati macro positivi: gli ordini all'industria nel mese di giugno sono saliti del 6,2%, facendo meglio delle attese e l'indice Ism New York a luglio è salito a 53,5 punti dai 39,5 di giugno. Tornando a Piazza Affari, seduta di forti acquisti su industriali e bancari con Intesa Sanpaolo balzata del 5% nel giorno della semestrale tra scambi molto vivaci: sono passati di mano 190 milioni di pezzi a fronte di una media delle ultime trenta sedute di 116,7 milioni di titoli. Protagonista sul Ftse Mib è stata Tim (6,28%), aspettando i conti del primo semestre dell'anno. Inoltre, in cda dovrebbe essere esaminata anche l'offerta vincolante per la rete secondaria da parte di KKR, fattore che per Equita "dovrebbe dare impulso alle negoziazioni sulla rete unica, un obiettivo molto più importante rispetto al solo piano di cessione di una minoranza in FiberCop in quanto consentirebbe di evitare sovrainvestimenti e ridurre la minaccia competitiva di Open Fiber". Sul mercato dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,1769 dollari (1,1744 alla vigilia) e 124,594 yen (124,66), quando il biglietto verde vale 105,867 yen (106,55). Infine, il prezzo del petrolio ha invertito la rotta ed è passato al rialzo e in chiusura dei mercati europei il contratto consegna Settembre sul Wti sale dello 0,9% a 41,38 dollari la barile e quello sul Brent del Mare del Nord consegna Ottobre guadagna lo 0,3% a 44,28 dollari al barile.
Commenti