Borsa, la mano dura di Rajoy fa volare Madrid

Le Borse europee chiudono una seduta contrastata in cui, anche dopo l'apertura in rosso di Wall Street, brilla soltanto Madrid, che chiude in rialzo del 2,6%. Gli operatori hanno dunque valutato positivamente la dura reazione del governo centrale spagnolo alla dichiarazione di indipendenza della Catalogna, i cui vertici potrebbero addirittura chiedere asilo politico al Belgio dopo le accuse di sedizione e ribellione.

Sul mercato secondario, anche lo spread batte la ritirata: il rendimento del Bonos decennale è forte in calo di 10 punti base all'1,51% con il differenziale con il Bund in contrazione a 112 punti base. La scorsa settimana l'incertezza legata alle vicende politiche in Catalogna ha spinto gli investitori verso gli asset rifugio come il Bund, con netti cali per la Borsa di Madrid e rialzi dei costi di finanziamento dei titoli di Stato, ma per gli strategist di Commerzbank non dovrebbe verificarsi un'ulteriore escalation delle tensioni.

Gli esperti fanno infatti notare che il Governo centrale ha assunto il controllo della regione e inoltre le fila degli anti-separatisti si stanno rafforzando. Le elezioni anticipate in Catalogna del 21 dicembre potrebbero poi dare un po' di sollievo alle preoccupazioni dei mercati sulla situazione della regione, sebbene una certa dose d'incertezza proseguira' fino ad allora, aggiungono gli analisti di Ubs, fornendo inoltre le stime sulla crescita del Pil spagnolo per il 2017 e il 2018, rispettivamente al 3,1% e al 2,3%.

La decelerazione attesa per il prossimo anno, proseguono gli esperti, non riflette tanto aspettative negative quanto "un rallentamento quasi inevitabile dopo anni di espansione estremamente forte". Ubs ammette che gli sviluppi recenti della questione catalana potrebbero pesare sugli investimenti delle imprese, complicare le operazioni legate al budget per il 2018 e aumentare i rischi potenziali di elezioni nazionali, ma le previsioni della banca svizzera sono abbastanza prudenti da poter assorbire eventuali lievi impatti negativi.

Nel frattempo, sul fronte macroeconomico, il Pil della Spagna, nella lettura preliminare del terzo trimestre, si e' espanso dello 0,8% a livello trimestrale e del 3,1% su base annuale. Il dato e' in linea alle aspettative degli economisti ma in leggero rallentamento rispetto al +0,9% trimestre su trimestre del periodo tra aprile e giugno. La crescita e' rimasta solida anche nel terzo trimestre dell'anno, confermano Joao Almeida e Daniele Antonucci, economisti di Morgan Stanley, aggiungendo che e' probabile che Madrid continui a performare meglio degli altri Stati europei nel breve periodo. Tuttavia, avvertono gli esperti, il rischio politico rimane vivo e potrebbe causare una decelerazione dell'economia del Paese nel medio termine.

Per quanto riguarda le altre Borse, Parigi, Francoforte e Londra archiviano la seduta attorno alla parità mentre Milano chiude a +0,39% con i titoli del greggio che festeggiano il consolidamento dei rialzi dei giorni scorsi con il Wti sopra i 54 dollari (+0,3%) e il Brent a 60,32 (-0,2%). Saipem segna cosi' +5,1% (l'ad Stefano Cao si e' detto cautamente ottimista sulla ripresa del business delle perforazioni), Tenaris +2,3% ed Eni +0,4%. Ondata di acquisti anche su St (+2,2%), che aggiorna i massimi da 13 anni grazie al tech Usa da record e agli ordini del nuovo iPhone X.

Vendite invece sul comparto bancario e su Italgas, che arretra del 2,5% dopo la corsa dei giorni scorsi. Sul mercato valutario l'euro risale leggermente e si porta a 1,162 (da 1,16 di venerdi' sera) e si attesta a 131,55 yen. Dollaro/yen a 113,14. Lo spread Btp-Bund, invece, chiude a 147 punti base, per la prima volta da dicembre.