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Economia
Capodanno, altro che hotel a 5 stelle: l'agriturismo conquista gli italiani
Capodannno

Capodanno, boom di prenotazioni negli agriturismi: scelti da oltre 400mila persone. Oltre 5 milioni di italiani in viaggio

Dopo oltre due anni di pandemia, cresce la voglia di festeggiare l’ultima serata dell’anno con una bella gita (e un brindisi) fuori porta. Che sia con gli amici, la famiglia, parenti stretti o più “lontani”, il 31 dicembre torna a essere l'occasione giusta per evadere un po' dalla routine quotidiana e salutare un lungo anno respirando aria diversa. E quest’anno i numeri delle prenotazioni di locali, hotel, ristoranti e agriturismi non possono che darne prova.

Il Capodanno 2022 sarà infatti all’insegna del “tutto esaurito”, con oltre 5 milioni di italiani- secondo gli ultimi dati di Coldiretti- che trascorreranno almeno un giorno di festa fuori casa. A fare il pieno sono soprattutto gli agriturismi (25mila in totale) che già da settimane registrano “sold out” per la notte di San Silvestro, soprattutto nelle località di montagna, tra le mete preferite per 17 milioni di italiani. Secondo le stime di Cia-Agricoltori Italiani realizzate insieme a Turismo Verde nelle aziende agricole con strutture ricettive arriveranno a festeggiare la fine dell’anno oltre 400 mila italiani. Alle porte, dunque, un brindisi più disteso, con oltre 70 milioni di tappi pronti a saltare, al riparo dalle disdette last minute causa Covid del 2021.

Capodanno 2022, nel boom di prenotazioni pesa però il caro bollette

Eppure il buon andamento del settore in queste festività natalizie è il racconto parziale di un’Italia comunque in piena crisi, fiaccata dal caro bollette e dall’aumento generalizzato dei prezzi, sottolineano i due enti. Con il Cenone di San Silvestro che costerà in media 120 euro a persona e una spesa complessiva fino a 600 euro per restare fuori casa tutto il weekend, la vacanza di Capodanno è già destinata a essere per pochi. Del resto, oggi, il reddito medio in Italia si attesta sotto i 22 mila euro e solo il 4% dei contribuenti dichiara oltre 70 mila euro.

Detto questo, qualità del cibo e riscoperta dei borghi di prossimità si confermano intoccabili nella lista delle priorità e una famiglia su dieci ha scelto l’agriturismo sia per il pranzo di Natale che per il veglione del 31 dicembre. Nonostante i rincari, resta da preservare il mangiare bene, sano e al giusto prezzo, in un contesto familiare che offre esperienze per tutte le età, a contatto con la natura e il mondo agricolo, le tradizioni locali portate a tavola in piatti tipici e specialità del territorio.

Il settore agrituristico, sottolineano Cia e Turismo Verde, sta certamente vivendo giornate di lavoro importanti, soprattutto la montagna che, per le festività, ha fatto da sola l’80% delle prenotazioni. Una stagione di ricarica, quindi, che serviva al termine di un ennesimo anno difficile, segnato dalla ripresa del turismo ma anche da costi inaspettati e fuori misura per il comparto.

Capodanno 2022, dagli albergatori l'allarme al governo: "Dal 2023 misure concrete al settore" 

“Siamo molto soddisfatti del grande fermento che stiamo vivendo, tra clienti che tornano, italiani e stranieri, e nuovi ospiti ai quali far scoprire, insieme agli Agrichef, le nostre produzioni, legate a territorio e tradizioni", ha commentato il presidente nazionale di Turismo Verde-Cia, Mario Grillo. "Passata l’Epifania, però, sarà difficile tenere su l’entusiasmo. Non basteranno certo 15 giorni di guadagno per arrivare a primavera, visto l’arrivo della bassa stagione e, soprattutto, stando alle bollette esorbitanti”, ha rimarcato Grillo. 

Per tale motivo, “molte strutture sceglieranno di chiudere fino a Pasqua per mettere al riparo l’azienda e anche il rapporto con i clienti, sui quali non si vuole assolutamente caricare l’aumento dei costi di gestione", ha spiegato ancora il presidente di Turismo Verde-Cia. "Come associazione continuiamo a lavorare per preservare un servizio di qualità e l’apporto strategico del settore alla salvaguardia delle comunità e alla promozione del territorio, già reso evidente in pandemia. Nel 2023 il Governo riparta con il piede giusto, attraverso misure concrete e immediate di sostegno o ristoro per il settore, ma anche per valorizzare gli agriturismi in un piano di reale rilancio del Paese a trazione agricola e turistica”, ha concluso Grillo. 

 

 

 

 

 

 

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