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Economia
Col vaccino Milano +5%, Madrid +8%. Le tasse di Biden non spaventano WS

Seduta record per Wall Street e per le Borse europee,  tornate ai livelli di inizio marzo.  Già ampiamente positive dopo la vittoria di Joe Biden alle presidenziali americane, le piazze del Vecchio Continente hanno letteralmente spiccato il volo dopo che Pfizer ha annunciato che è efficace nel 90% dei casi il suo vaccino anti Covid e sarà disponibile, autorizzazioni permettendo, entro fine anno. Così Milano ha chiuso in rialzo del 5,43%, riportandosi ai livelli del 6 marzo (pre-lockdown in Lombardia), Parigi del 7,57%, al top dal 5 marzo, Francoforte del 4,95%, al massimo dal 21 febbraio, Madrid dell'8,5% e Londra del 4,67%.

Il vaccino per il Covid di Pfizer (che al suono della campanella porta a casa oltre il 13%), vero game changer sui mercati e la vittoria di Joe Biden, senza il controllo del Senato che rimarrà ai Repubblicani, scenario che porterà a una normalizzazione dei rapporti commerciali fra gli Stati Uniti, da una parte e le altre due grandi aree valutarie del mondo, come Europa e Cina ma senza permettere al successore di Trump di tagliare le tasse corporate, mettono la benzina nel serbatorio della fiducia degli investitori.

"Il mercato, gia' in netto rialzo, ha accelerato dopo l'aggiornamento di Pfizer sul suo vaccino contro il Covid-19", evidenzia Craig Erlam, senior market analyst di Oanda. I dati preliminari mostrano che il vaccino appare efficace al 90% e si tratta di una notizia "che tutti stavamo aspettando. La società punta a utilizzare l'autorizzazione di emergenzà dopo che nella seconda parte di novembre avrà i dati sulla sicurezza del vaccino (al momento non sono stati identificati problemi alla salute rilevanti)", aggiunge l'esperto.

"La lotta per le presidenziali Usa e' finalmente finita. Joe Biden e' stato eletto 46esimo Presidente degli Stati Uniti con la promessa di ripristinare la normalita' politica e di porre fine a 4 anni di imprevedibilità e l'azionario globale sta celebrando l'esitoE del voto, sottolinea invece Hussein Sayed, chief market strategist di FXTM. Se i Repubblicani manterranno il controllo del Senato, aggiunge l'esperto, "probabilmente le tasse resteranno agli attuali bassi livelli e i tassi di interesse rimarranno prossimi allo zero per molto tempo. Questo e' il contesto migliore per le azioni growth, in particolare il settore tech. Quindi, continueranno a sovraperformare il mercato nel suo complesso".

Quanto infine alla Cina, "la narrativa attuale e' che Biden avra' un approccio piu' soft, o almeno uno piu' prevedibile' rispetto a quello di Trump", conclude lo strategist. Il dado e' tratto. Le elezioni americane hanno restituito agli investitori uno scenario favorevole, liberandoli dell'imprevedibilita' del leader della prima economia mondiale; un Congresso diviso si occupera' della gestione della crisi economica dovuta alla pandemia senza grandi pulsioni ideologiche. Ora, l'attenzione di tutti tornera' a focalizzarsi alla grande battaglia dei nostri tempi, la lotta alla pandemia di Covid-19", commenta Andrea Delitala, head of euro multi asset di Pictet Asset Management.

"Storicamente, ai mercati piace una situazione di gridlock politico, sia per il controllo incrociato che viene esercitato sulle leggi proposte dalla nuova amministrazione che per l'impossibilita' di varare una strategia economica radicalmente diversa da quella in corso d'opera. Anche un Senato a guida democratica, pero' con maggioranza molto esigua potrebbe rientrare in questo scenario. Meno incertezza uguale piu' guadagni per il business", aggiunge Alessandro Tentori, Cio di AXA IM Italia.

Per l'esperto poi "ai mercati piace molto anche un distanziamento dalla strategia di America First e un probabile riallineamento con una politica di dialogo multilaterale con i partner strategici e storici, in particolare Uk e Europa. Potrebbero anche migliorare i toni del dialogo con la Cina, anche se l'amministrazione Biden svolgera' un ruolo meno ambiguo su temi caldi come i diritti umani (e la questione di Hong Kong) e l'assetto militare nel mare della Cina". 

Sui listi europei, i rialzi sono stati generalizzati, con un vero e proprio rally (oltre +10%) per banche ed energetici, sostenuti questi ultimi dall'accelerata del petrolio (+9% il Wti dicembre a 40,51 dollari al barile e +8% il Brent gennaio a 42,6 dollari), innescata da una maggiore propensione al rischio e dall'allentamento dei timori sulla domanda, che nelle scorse settimane e' stata messa a dura prova dalle nuove misure restrittive varate in vari Paesi.

A Piazza Affari le migliori sono state Pirelli (+14,22%), Bper (+14,17%), Unicredit (+13,72%) e Leonardo (+16,27%), ma quasi tutto il Ftse Mib si e' attestato in rialzo, con poche eccezioni. Caso a parte per Diasorin (-16,5%, dopo essere stata fermata in asta di volatilita' quando cedeva il 17%): protagonista da marzo in poi sul fronte dei test per la diagnosi del Covid-19, se si trovera' a breve un vaccino efficace i suoi test perderanno di rilevanza. L'euro/dollaro e' in leggero calo a 1,181 (da 1,188), mentre lo spread e' in leggero calo a 121 punti base, dai 123 della chiusura di venerdi'. 

Sui listini europei i rialzi sono stati generalizzati, con picchi soprattutto per le banche (+12,3% l'Euro Stoxx 600) e i petroliferi (+10,4%), sul balzo del greggio. Accelerata anche per i settori che hanno maggiormente patito le misure restrittive varate in molti Paesi in risposta al coronavirus, ovvero viaggi (+7%) e retail (+4%). Bene anche le assicurazioni (+8,6%, con Allianz +10% a Francoforte), l'automotive (+6%) e i media (+8%). Tra le compagnie aeree, da segnalare il balzo del 19,8% di Lufthansa alla Borsa di Francoforte e quello di Ryanair ed easyJet (rispettivamente +13,6% e +35,5% a Londra). In controtendenza Norwegian Air (-8,6% alla Borsa.

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