Confindustria, Bonometti prepara la squadra. Giù le quotazioni della Bracco - Affaritaliani.it

Economia

Confindustria, Bonometti prepara la squadra. Giù le quotazioni della Bracco

di Andrea Deugeni
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In attesa che i contorni dei candidati di peso per il dopo-Squinzi in Confindustria inizino a dicembre a farsi più definiti, c'è chi fra gli auto-candidati per lo scranno più alto di Viale dell'Astronomia si stà dando particolarmente da fare. Un movimentismo che, fa notare ad Affaritaliani.it chi segue da vicino le sorti dell'associazione degli imprenditori, punta a conquistare una rendita di posizione nelle valutazioni degli associati una volta che a gennaio i saggi inizieranno a sondare il territorio sui desiderata della Confederazione per il post-Squinzi.

E' il caso di Marco Bonometti, irruento presidente degli industriali bresciani, che a quanto pare, incurante dei passi falsi fatti a fine estate con lo sbandieramento ai quattro venti della propria voglia di correre per il dopo-Squinzi (in Viale dell'Astronomia il galateo vuole che per fare il presidente si venga chiamati e non ci si auto-candidi), stia già preparando la propria squadra di presidenza, sondando le disponibilità dei colleghi a ricoprire un ruolo nella complessa assegnazione delle deleghe dei vicepresidenti. Una volta che il Consiglio Generale avrà designato a marzo il candidato presidente.

Sull'auto-candidatura Bonometti, secondo rumors raccolti in Confindustria da Affaritaliani.it  un altro fattore che ostacolerebbe la corsa del numero uno delle Officine Meccaniche Rezzatesi è il suo essere lombardo. Un'appartenenza che, dopo già due presidenze lombarde (quella della Marcegaglia e di Squinzi) all'attivo, sarebbe difficile da far digerire al sistema (con il Veneto che quest'anno sembra voler giocare tutte le proprie carte a disposizione, superando le sempiterne divisioni campanilistiche) e che ne fiaccherebbe di fatto le chances. Stesso imprinting che, nonostante il blasone e lo standing, penalizzerebbe anche le possibilità di Diana Bracco, un imprenditore chimico come Squinzi che verrebbe dopo un terzo lombardo: per riuscire a coagulare un ampio consenso intorno all'ex presidente di Assolombarda e Commissario generale del Padiglione Italia all'Expo bisognerebbe innescare una lotta all'ultimo sangue con molte territoriali. Senza contare il malcontento di Federmeccanica, una delle principali associazioni datoriali associata a Confindustria (rappresenta lo zoccolo duro dell'industria tricolore) che, dopo il caso dei contratti aziendali (uno dei grandi temi nel prossimo mandato) e il blitz di Federchimica nella stagione dei rinnovi appena iniziata, ha il dente avvelenato con il "chimico" Squinzi. E con chiunque altro provenga da quel settore merceologico.

Insomma, la situazione per il dopo-Squinzi è ancora molto fluida. Il 27 novembre a Monza si apriranno gli stati generali di Federmeccanica, appuntamento da cui emergerà l'elaborazione di una proposta sui contratti aziendali e in cui i meccanici potrebbero dare qualche indicazione sui nomi o far capire i propri desiderata per il successore di Mr Mapei. Antenne dritte, quindi.