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Economia
Crisi del gas, la bozza dell'Ue in caso di taglio totale delle forniture

Ecco che cosa farà l'Ue per fronteggiare il blocco del gas russo

L’Ue si prepara allo scenario peggiore: il taglio totale della fornitura di gas dalla Russia. E per affrontarlo mette sul tavolo - domani - un piano per le emergenze che scatterebbe in caso di allerta da parte dell’esecutivo europeo o di almeno di Stati membri (l’Ungheria ha già dichiarato lo stato di emergenza nazionale energetica). E prevede innanzitutto la riduzione del consumo da gas. La percentuale da tagliare, in modo obbligatorio ed entro marzo del 2023, è ancora in corso di definizione: l'ipotesi va dal 5 al 20% della media ponderata annuale degli ultimi cinque anni (probabile si raggiunga un accordo tra il 5 e il 10%). Una soglia che metterebbe in difficoltà diversi Stati, tra cui l’Italia, che verrebbe chiamata a uno sforzo notevole essendo già intervenuta negli ultimi anni sul proprio mix energetico lasciando fuori ad esempio il carbone. Al contrario, è attesa un'esenzione dagli obiettivi di riduzione delle emissioni per le centrali elettriche a carbone. Inoltre non si tiene conto, per il momento, della dipendenza diretta dal gas russo. 

Molti Stati non vogliono che la Commissione imponga dei vincoli rigidi su come raggiungere gli obiettivi. Il target è compito suo ma i mezzi per arrivarci devono poter essere decisi a livello nazionale, ognuno in base alle proprie specificità”, spiega un diplomatico europeo. Forse anche per questo, rispetto a una prima bozza del piano circolata la scorsa settimana, è stato rimosso il riferimento alla temperatura da impostare nei termostati degli edifici. Inizialmente Bruxelles voleva proporre un massimo di 19 gradi per il riscaldamento e un minimo di 25 per i condizionatori. 

Il punto più dolente, e che terrà occupati gli ambasciatori Ue (e i ministri dell’Energia che si riuniranno per il via libera lampo il 26 luglio) riguarda le cosiddette industrie energivore: dalla carta all’acciaio, alla ceramica al vetro. La Commissione nel piano di domani fornirà una lista dei settori su cui gli Stati membri dovranno concentrarsi per il razionamento, in base anche al rapporto tra consumo energetico e rendimento. I governi nazionali saranno chiamati a imporre le riduzioni, fornendo compensi per alleviare i costi anche sui posti di lavoro. Tuttavia in questo l’esecutivo Ue non dice cosa o quanto bisogna tagliare. Il piano sarà presentato sotto forma di regolamento del Consiglio, che prevede l'approvazione a maggioranza qualificata (togliendo quindi l'arma del veto ai singoli Stati) e senza il passaggio in Parlamento europeo, per accelerare i tempi di adozione.

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