Economia
Crypto week, settimana decisiva per le criptovalute: il Congresso Usa vota tre leggi chiave su stablecoin, mercati e digital dollar
Dalla regolamentazione degli asset digitali al ruolo delle banche centrali: la politica americana affronta la giungla crypto. In gioco c’è il futuro normativo dell’intero settore finanziario

Crypto Week a Washington, in gioco il futuro legale delle criptovalute negli Stati Uniti
Si apre alla Camera dei Rappresentanti quella che è stata ribattezzata "Crypto Week", una settimana di votazioni che potrebbe riscrivere le regole del settore delle criptovalute negli Stati Uniti. In discussione tre proposte di legge centrali: due sulle stablecoin (ma solo una potrà diventare legge) e una sulla natura giuridica delle criptovalute e sul funzionamento dei mercati.
Non si tratta di una fiera per appassionati di Bitcoin, ma di un momento decisivo. Dopo anni di incertezza normativa e di attacchi frontali da parte delle autorità di vigilanza, in particolare della SEC, il Congresso americano prova a mettere ordine con un pacchetto di norme che, pur con molte differenze, puntano tutte nella stessa direzione: regolare.
Il primo testo in calendario è il CLARITY Act, la proposta più ampia e politicamente divisiva. Affronta il nodo centrale del dibattito: le criptovalute sono o meno titoli finanziari? Il testo mira a limitare l’intervento della SEC, attribuendo la supervisione di molti asset digitali ad altre agenzie e tracciando una linea più netta tra security e commodity.
C’è poi il GENIUS Act, già approvato al Senato e ora al vaglio della Camera. È il disegno di legge che regola le stablecoin, cioè le criptovalute ancorate al valore del dollaro. Impone standard chiari per emissione, riserve e operatività negli Stati Uniti.
Infine, seppur meno centrale nel dibattito pubblico, c’è anche l’Anti-CBDC Surveillance State Act, che punta a mettere dei paletti all’uso delle valute digitali di banca centrale come strumenti di controllo da parte del governo. Insomma, non si vuole che il dollaro digitale diventi una leva per la sorveglianza statale sui cittadini.
Il clima, però, sul fronte politico è parecchio teso. Alcuni esponenti democratici, tra cui la deputata Maxine Waters, hanno accusato l’ex presidente Trump di conflitto d’interessi. Il riferimento è alla sua vicinanza al settore, sia attraverso token che portano il suo nome, $TRUMP e $MELANIA, sia per presunti investimenti in società crypto
. Tuttavia le leggi in discussione hanno finora raccolto un ampio consenso bipartisan, almeno alla Camera. Se il CLARITY Act dovesse passare, sarà poi il Senato a doverlo approvare con almeno 60 voti per evitare l’ostruzionismo. Per il mondo crypto questa settimana potrebbe essere un punto di non ritorno. Se i provvedimenti passeranno, cambierà tutto: non è la rivoluzione, ma una normalizzazione.