Ue, dazi non al 30% ma molto più alti: l'acciaio sarà all'80. Porta aperta agli Usa, Sefcovic: "In giornata nuovi colloqui" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 10:02

Ue, dazi non al 30% ma molto più alti: l'acciaio sarà all'80. Porta aperta agli Usa, Sefcovic: "In giornata nuovi colloqui"

I veri numeri, allarme rosso per l'Europa

di redazione economia

Dazi, altro che 30%. I veri numeri della guerra commerciale di Trump con l'Europa

Donald Trump ha inviato la famosa letterina all'Europa sui dazi e per Bruxelles è arrivata una vera e propria mazzata: si tratta del 30% di tassi con costi quantificabili in centinaia di miliardi. Mentre la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, continua con la strategia della trattativa con gli Stati Uniti, emergono i veri numeri di questa guerra commerciale e la situazione rischia di essere ancora più grave del previsto.

Marco Bentivogli, coordinatore di Base Italia ed esperto di politiche di innovazione dell'industria e del lavoro fa i conti in tasca all'Europa: "Sento parlare - dice Bentivogli a Omnibus su La7 - di dazi al 30% ma il calcolo è sbagliato. A quel 30 va aggiunto quello già stabilito nei singoli settori da Trump. Un esempio riguarda l'acciaio, al 30% va aggiunto il 50. Quindi si arriverà all'80%, sono numeri enormi".

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Per questo adesso la Commissione Ue ipotizza un terzo pacchetto di misure relativo alla restrizione di esportazioni su determinati beni. Uno degli esempi più rilevanti, rispetto all'interesse Usa, sarebbe quello di limitare l'export dall'Ue dei rottami di alluminio.

Nel confronto con i 27 dell'Ue, da von der Leyen sarebbe emersa anche una volontà di cercare un forte coordinamento con gli altri partner commerciali dell'Unione europea, come il Giappone, il Canada, l'America Latina, o la Corea del Sud, si apprende ancora da fonti diplomatiche. Sul secondo pacchetto di contromisure dell'Ue, quello che al momento vale circa 72 miliardi, ci dovrebbe essere un confronto politico al Consiglio Ue Affari Esteri Trade domani, anche se formalmente il lavoro sul pacchetto non è da ritenersi concluso.

In tale contesto, l'Europa cerca comunque di non chiudere totalmente la porta agli Usa. "Abbiamo ancora tempo fino al primo agosto per finalizzare" l'intesa sui dazi con gli Stati Uniti, "quindi i negoziati sono in corso" e "sono certo che la conclusione sarà chiara. Vogliamo un accordo, ma deve essere un accordo equo", ha detto il ministro degli Esteri della Danimarca, presidente di turno Ue, Lars Lokke Rasmussen, all'arrivo al Consiglio Ue Commercio, evidenziando che "mantenere l'unità" tra i Ventisette "è l'aspetto più importante". "Se ci troviamo di fronte a dazi ingiustificati, dobbiamo essere pronti a reagire", ha aggiunto il ministro. 

Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, all'arrivo al Consiglio Ue Commercio, ha sottolineato che "l'attuale incertezza causata da dazi ingiustificati non può persistere all'infinito e pertanto dobbiamo prepararci a tutti gli esiti, compresa" la possibilità "se necessario, di misure proporzionate e ponderate per ripristinare l'equilibrio nelle nostre relazioni transatlantiche. Discuterò con i ministri i prossimi passi per le prossime settimane".

Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, avrà un nuovo scambio con le controparti americane oggi sul dossier dei dazi.  "Non riesco davvero a immaginare di rinunciare" a raggiungere un accordo "senza aver fatto un tentativo serio", ha sottolineato. "Continuiamo a credere che il nostro rapporto transatlantico meriti una soluzione negoziata, in grado di gettare le basi per nuova stabilità e cooperazione. Per questo manteniamo aperto il dialogo con l'amministrazione Usa" in vista della scadenza del primo agosto, ha spiegato Sefcovic. 

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