Economia
Debito pubblico, dal Mef un piano per far quadrare i conti nel 2026. Sul mercato titoli di Stato fino a 365 miliardi, deficit al 3% del Pil
Il Tesoro prevede emissioni lorde di titoli a medio-lungo termine comprese tra 350 e 365 miliardi di euro

Debito pubblico, il piano Mef 2026: emissioni fino a 365 miliardi, deficit atteso intorno al 3% del Pil
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze mette nero su bianco il perimetro della raccolta per il 2026. Secondo il Programma Trimestrale di Emissione e quadro macro – I Trimestre 2026, il Tesoro prevede emissioni lorde di titoli a medio-lungo termine comprese tra 350 e 365 miliardi di euro, una cifra che tiene conto sia del rifinanziamento del debito in scadenza sia del nuovo fabbisogno dello Stato.
La stima nasce dalla combinazione di due grandezze principali. Da un lato, nel 2026 giungeranno a scadenza titoli per circa 256 miliardi di euro (esclusi i BOT); dall’altro, il nuovo fabbisogno del settore statale è valutato intorno ai 125 miliardi, in linea con i documenti di programmazione economico-finanziaria. A fungere da elemento di compensazione contribuiscono i prestiti europei, inclusa la componente del programma Next Generation EU, stimata in circa 23 miliardi per il prossimo anno, oltre alla gestione delle riserve di cassa. Il Mef precisa che la forchetta indicata non include eventuali emissioni aggiuntive legate a operazioni di riacquisto dei titoli.
Il calendario
Il primo appuntamento operativo è già calendarizzato. Nel primo trimestre del 2026 sono previste nuove emissioni per almeno 38 miliardi di euro, attraverso aste che interesseranno quattro diverse scadenze: Btp short term e Btp a tre anni per 9 miliardi ciascuno, Btp a cinque anni per 10 miliardi e Btp a sette anni per ulteriori 10 miliardi. Il programma lascia comunque spazio alla flessibilità: nel corso del trimestre potranno essere offerte nuove tranche di titoli già in circolazione o introdotti strumenti aggiuntivi, in funzione dell’andamento dei mercati finanziari.
Accanto ai numeri, il Tesoro traccia anche una valutazione sullo stato dei conti pubblici. Pur in un contesto internazionale caratterizzato da rischi e incertezze, il Mef ribadisce la solidità della finanza pubblica italiana e la tenuta della sostenibilità del debito nel medio periodo. Le previsioni di finanza pubblica restano confermate: il deficit è atteso intorno al 3% del Pil già nel 2025, con un’ulteriore riduzione nel 2026. Il rapporto debito/Pil continuerà a crescere fino al prossimo anno, anche per effetto dei crediti d’imposta legati ai bonus edilizi e dell’aumento della spesa per interessi, ma dovrebbe tornare su un percorso discendente a partire dal 2027.
