Economia
Lavoro, doccia fredda per gli Usa: cala il numero degli occupati. Il taglio dei tassi della Fed è più vicino
L’economia americana ha creato soltanto 22.000 nuovi posti di lavoro nel mese di agosto, un dato decisamente inferiore alle attese degli analisti, che puntavano su 75.000 nuove assunzioni

Donald Trump
Usa, solo 22.000 nuovi posti di lavoro in agosto, mercato in rallentamento
L’economia americana ha creato soltanto 22.000 nuovi posti di lavoro nel mese di agosto, un dato decisamente inferiore alle attese degli analisti, che puntavano su 75.000 nuove assunzioni. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,3%.
Si tratta di una nuova frenata del mercato del lavoro secondo i dati pubblicati dal Bureau of Labor Statistics (BLS). Le revisioni dei mesi precedenti mostrano un quadro misto: giugno è stato rivisto al ribasso con una perdita di 13.000 posti, segnando la prima contrazione occupazionale dal dicembre 2020, mentre luglio è stato corretto al rialzo, con 6.000 posti in più per un totale di 79.000 nuovi impieghi.
I dati arrivano in un clima teso: il presidente Donald Trump ha recentemente licenziato la direttrice del BLS, Erika McEntarfer, accusandola di aver manipolato i dati per danneggiarlo politicamente. Al suo posto ha nominato il conservatore E. J. Antoni, la cui conferma è attualmente al vaglio del Senato.
Lavoro e occupazione Usa, il commento di David Rees, Head of Global Economics, Schroders
Il calo continuo della crescita dell'occupazione negli Stati Uniti ad agosto apre la strada a un taglio dei tassi da parte della Fed alla fine del mese. Anche se ora le probabilità sono decisamente a favore di un imminente taglio dei tassi, la Fed dovrà procedere con cautela. Dopo tutto, la maggior parte degli altri indicatori del mercato del lavoro hanno tenuto bene e i cambiamenti nella politica sull'immigrazione potrebbero limitare, in futuro, l'offerta di manodopera. Con l'economia in generale che sembra ora in ripresa, le incertezze politiche più urgenti sono state superate e potrebbe passare non molto tempo prima che le assunzioni riprendano.
Più in generale, la solida performance dell'economia statunitense degli ultimi anni implica che la combinazione di stimoli monetari e fiscali abbia maggiori probabilità di alimentare, il prossimo anno, un aumento dell'inflazione piuttosto che una crescita reale del Pil, e questo senza considerare l'impatto inflazionistico dei dazi. Anche se è altamente probabile che la Fed tagli i tassi questo mese, le previsioni di mercato che indicano un calo del tasso dei Fed funds fino al 3% il prossimo anno sembrano ancora ottimistiche.