Mentre proseguono le consultazioni del presidente incaricato Mario Draghi e il M5S lancia progressivi segnali di apertura per il nuovo governo, lo spread Btp-Bund è sceso sotto la soglia psicologica dei 100 punti base per la prima volta da dicembre 2015. Sul mercato secondario dei titoli di stato Mts, il differenziale tra i decennali benchmark di Italia e Germania ha toccato un minimo di 99,4 punti base per poi riportarsi sulla soglia dei 100 punti. Il rendimento del decennale italiano e' in calo allo 0,56%, dallo 0,59% di ieri, in una giornata in cui, invece, si registrano ancora vendite su tutti i bond dell’eurozona. L'azionario milanese consolida dopo il +2,09% di ieri.
Sull'azionario seduta positiva per l'Europa, la quarta consecutiva, con Piazza Affari ancora in cattedra (+1,65% a 22.900,55 punti, il massimo dal 26 febbraio scorso, quando aveva chiuso a 23.432), sostenuta dall'effetto Draghi e dal calo dello spread.
Intanto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che segue le evoluzioni della situazione politica, ha espresso apprezzamento per le parole del presidente del Consiglio uscente, Giuseppe Conte, che ha sottolineato di non essere un ostacolo alla formazione del nuovo esecutivo. Nel resto del Vecchio Continente (Parigi +0,82%, Francoforte +0,91%, Londra -0,06% e Madrid +1,26%) restano le preoccupazioni per le campagne di vaccinazione contro il Covid-19 che procedono lentamente, ma c'e' comunque speranza sulle prospettive economiche a livello globale, a partire dagli Stati Uniti, dove i dati sull'occupazione sono stati migliori delle aspettative.
Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari hanno viaggiato a vele spiegate il risparmio gestito (Finecobank +6,21% e Azimut +4,6%, entrambe spinte dai dati sulla raccolta in rialzo) e Pirelli (+5,72%), che ha incassato il 'buy' di Bank of America con target di prezzo alzato a 5,6 euro. Pochi i titoli in calo: in coda al Ftse Mib sono finite Recordati (-1,12%) e Interpump (-0,98%). In leggero rialzo petrolio, con il Wti marzo che sale dello 0,45% a 55,94 dollari al barile e il Brent aprile dello 0,24% a 58,6 dollari. Sul fronte dei cambi, infine, si e' indebolito l'euro sulle migliori prospettive di ripresa per gli Stati Uniti rispetto all'Europa. La moneta unica passa di mano a 1,1976 dollari (1,2007 in avvio e 1,202 alla vigilia) e 126,273 yen (126,3005 e 126,30 ieri), quando il biglietto verde vale 105,43 yen (105,1865 yen e 105,04 alla vigilia).
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