La nuova organizzazione di Eni
Il CdA di Eni, presieduto da Lucia Calvosa, ha approvato la nuova struttura organizzativa della società. Il nuovo assetto, presentato oggi dall’AD Claudio Descalzi al Consiglio, è un "passo fondamentale" nell’implementazione della strategia annunciata lo scorso febbraio che traccia l’evoluzione dei business della società nei prossimi 30 anni. Alla base della strategia gli obiettivi di sviluppo, solidità economico-finanziaria e sostenibilità ambientale che, come spiegato dall'azienda in una nota stampa, porterà a una "significativa riduzione delle emissioni carboniche".
Una nuova organizzazione che "rispecchia la svolta storica che Eni sta intraprendendo", come dichiarato da Descalzi. "Un cammino irreversibile che ci porterà a diventare una compagnia leader nella produzione e vendita di prodotti energetici decarbonizzati. A febbraio, con il nuovo Piano, abbiamo tracciato un percorso da qui a 30 anni, fino a questo momento unico nella nostra industria. Per realizzare e, se possibile, accelerare questo percorso creiamo ora due grandi anime all’interno della nostra azienda". Il numero uno ha aggiunto: "Vogliamo essere attori protagonisti di una transizione energetica equa nella quale crediamo e che diventa uno dei capisaldi della nostra azione di trasformazione”.
La nuova struttura organizzativa di Eni
La "nuova Eni" sarà dotata di due direzioni generali, Natural Resources ed Energy Evolution, guidate rispettivamente da Alessandro Puliti e Massimo Mondazzi.
La Direzione Generale Natural Resources valorizzerà il portafoglio upstream oil&gas con l’obiettivo di ridurre la sua impronta carbonica attraverso un'azione di efficienza energetica e all’espansione della componente gas, di cui curerà anche la commercializzazione all’ingrosso. Inoltre, focalizzerà la sua azione sullo sviluppo di progetti di cattura e compensazione delle emissioni di CO2.
La Direzione Generale Energy Evolution curerà, invece, l’evoluzione dei business di generazione, trasformazione e vendita di prodotti da fossili a bio, blue e green. In particolare, si occuperà della crescita della generazione elettrica rinnovabile e del bio-metano, coordinerà l’evoluzione bio e circolare del sistema di raffinazione e della chimica e svilupperà ulteriormente il portafoglio retail di Eni fornendo prodotti sempre più decarbonizzati per la mobilità, il consumo domestico e delle piccole imprese.
Le due Direzioni Generali manterranno uno stretto rapporto nella gestione della filiera degli idrocarburi con l’obiettivo di ottimizzare le fasi della transizione energetica e di sviluppare congiuntamente processi di decarbonizzazione per generare prodotti green, blu e bio. Ne saranno esempi i progetti gas to power e gas to hydrogen, decarbonizzati grazie alla cattura delle emissioni carboniche, che consentiranno di valorizzare le risorse gas e di fornire ai clienti Eni energia pienamente sostenibile.
La nuova unità Technology, R&D, Digital
Infine, per quanto concerne le strutture centrali, è stata costituita la nuova unità Technology, R&D, Digital. Questo evidenzia la grande rilevanza strategica che Ricerca e Sviluppo e innovazione tecnologica rivestono per Eni come leva imprescindibile per creare valore e crescere, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e alla loro rapida implementazione in campo su scala industriale. Facendo leva sulle proprie competenze e tecnologie, Eni ha tracciato l’evoluzione dei propri business nei prossimi 30 anni. I progetti di ricerca coinvolgono ogni aspetto della filiera produttiva della società, con l’obiettivo di ridurre i rischi e aumentare
l’efficienza, consolidare la leadership tecnologica e in generale ottenere maggiore qualità, efficienza e sostenibilità nei prodotti, negli impianti e nei processi.
Il nuovo modello organizzativo verrà reso operativo nelle prossime settimane. L'azienda ha inoltre annunciato che Massimo Mondazzi manterrà il ruolo di Chief Financial Officer fino al 1 agosto 2020.
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