Economia

Eredità Agnelli, John Elkann ora rischia grosso. La madre può ribaltare tutto: 3 miliardi di euro in ballo

Compravendita illegale della cassaforte di famiglia: non sono mai state rinvenute, in originale, ma solo come fotocopie, le scritture che documentano la cessione delle quote della Dicembre

di redazione economia

Agnelli-Elkann: la cessione fantasma della Dicembre e la battaglia per l'eredità 

Il pagamento di 80 milioni di euro che John, Lapo e Ginevra Elkann avrebbero dovuto versare per acquisire le quote della società Dicembre dalla loro nonna Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, non sarebbe mai avvenuto. Anzi, secondo quanto ricostruito da Report in un'inchiesta andata in onda domenica 29 dicembre 2024 su Rai 3, durante lo stesso periodo in cui si parlava del trasferimento delle quote, Marella avrebbe trasferito ai suoi nipoti una somma molto più alta, pari a 100 milioni di euro. Uno scenario che apre un ulteriore capitolo della complessa battaglia legale che coinvolge la famiglia Agnelli-Elkann.

Il cuore della disputa riguarda, come già notato in precedenza, la Dicembre, la cassaforte familiare che controlla Exor, il gruppo che detiene partecipazioni in alcune delle principali aziende italiane e internazionali, tra cui Stellantis, Ferrari, Juventus, Cnh Industrial e Philips. La vicenda ruota invece attorno alla validità dell'accordo del 2004, con cui Marella Caracciolo aveva ceduto le sue quote della società ai figli e, successivamente, ai nipoti. Fonti vicine a Margherita Agnelli, figlia di Gianni Agnelli, sostengono ora che le tre scritture del 19 maggio 2004, che dovrebbero documentare la cessione delle quote della Dicembre, non sono mai state rinvenute in originale, ma solo come fotocopie, tutte differenti tra loro.

Secondo queste fonti, l'accordo del 2004 che aveva escluso Margherita Agnelli dalla partecipazione nella società di famiglia potrebbe essere considerato invalido. Il motivo risiede nel fatto che Marella Caracciolo era residente in Svizzera, dove il contratto è ritenuto valido, ma potrebbe aver trascorso troppo tempo in Italia, trasformandola di fatto in cittadina italiana. Questo fatto, secondo la giurisprudenza italiana, potrebbe annullare l'accordo in quanto il sistema legale italiano non lo riconosce.

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L'aspetto più delicato di questa vicenda riguarda la possibilità che Margherita Agnelli, se le scritture venissero dichiarate invalide, possa riacquisire una parte delle quote della Dicembre, riacquistando così il diritto di veto sulle decisioni finanziarie del figlio John. Questo scenario metterebbe in discussione non solo l'attuale assetto proprietario della famiglia Elkann, ma anche la gestione del patrimonio familiare e dei suoi investimenti.

Nel 2019, al momento della morte di Marella Caracciolo, il valore della Dicembre era stimato in circa 4,6 miliardi di euro. Se Margherita dovesse riottenere parte di queste quote, ciò potrebbe obbligare John Elkann a sborsare una somma che potrebbe arrivare fino a 3 miliardi di euro per liberarsi dalla presenza della madre nella gestione del patrimonio di famiglia. Gli avvocati dei tre fratelli Elkann, tuttavia, respingono ogni accusa e difendono la validità dell'accordo del 2004. Sostengono che la cessione delle quote sia stata regolarmente sottoscritta con atto notarile e che quindi l'attuale assetto della società Dicembre non possa essere messo in discussione.

Tuttavia, la battaglia legale è ben lontana dall'essere risolta. Al centro del contenzioso ci sono due procedimenti legali: da un lato, la causa civile in cui Margherita Agnelli chiede di rivedere i patti del 2004, contestando di non essere stata informata delle reali dimensioni del patrimonio familiare; dall'altro, l'inchiesta penale che coinvolge gli Elkann e altre persone per dichiarazione fraudolenta, truffa ai danni dello stato e falso ideologico. La procura ritiene che i membri della famiglia abbiano architettato un piano per eludere il fisco durante le operazioni legate alla gestione dell'eredità dei nonni.