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Economia
Ferrari, la sfida elettrica entro il 2025. Gli analisti: Vigna è l'uomo giusto

La grande sfida è quella della prima Ferrari elettrica entro il 2025. Traghettando in pianta stabile il Cavallino, che offre già modelli ibridi, nell’era della mobilità elettrica. Una sfida (il piano industriale già prevede il target del nuovo modello fra 4 anni) che secondo gli analisti finanziari che seguono il titolo Ferrari l’arrivo al primo settembre di Benedetto Vigna, che attualmente ricopre la carica di responsabile del gruppo Analogici, Mems e Sensori del colosso tecnologico italo-francese Stm dove ha contribuito alla creazione della tecnologia usata negli schermi dei primi iPhone di Apple, potrà agevolmente vincere.

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Il nuovo Ceo della Ferrari Benedetto Vigna

Gli esperti di Mediobanca Securities, che confermano la raccomandazione neutral su Ferrari, con prezzo obiettivo a 170 euro, infatti non hanno dubbi: "La nomina di un Ceo con capacità tecnologiche e industriali rimuove alcune incertezze sulla transizione del Cavallino verso l'elettrificazione e le nuove tecnologie”. View sposata anche dagli analisti di Bestinver (buy con prezzo obiettivo in revisione) e da quelli di Banca Akros.

La nomina di Vigna, spiegano infatti, "sarà in grado di accelerare ulteriormente la capacità di Ferrari di restare avanti nelle tecnologie di nuova generazione rispetto al settore auto. Inoltre, crediamo che la nomina del nuovo Ceo dovrebbe ridurre i timori del mercato sul futuro della società e il suo processo verso la prima vettura elettrica entro il 2025". "Riteniamo che Vigna si focalizzerà sulla tecnologia e sull'elettronica, come anche sull'elettrificazione accelerata e questo avrà un impatto nel breve termine anche sul Capex", è il commento dello stesso tono da Banca Akros.

Gli analisti di Equita Sim (hold, target price a 166 euro) poi aggiungono un altro fattore positivo all’arrivo di Vigna e cioè “l’eliminazione dell’incertezza che durava da mesi” sulla casa automobilistica di Maranello.

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Il presidente di Ferrari John Elkann

La nomina del manager Stm infatti arriva sei mesi dopo le dimissioni di Louis Camilleri, che aveva lasciato il Cavallino lo scorso dicembre per motivi personali dopo essere stato ai vertici della Ferrari per quasi due anni e mezzo. Un vuoto nell’organigramma che a Maranello era stato riempito ad interim dal presidente e deus ex machina della Galassia Exor John Elkann.

Subito dopo l’uscita di Camilleri, secondo le indiscrezioni Elkann si era messo alla ricerca di un manager proveniente dal mondo del lusso.

(Segue...)

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