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Economia
Fmi: ripresa fiaccata da Omicron-inflazione. Stime giù sulla crescita italiana
Daniele Franco

Il Fmi riduce le stime sulla crescita dell'Italia nel 2022 dal 4,2% al 3,8%

Il ritmo della crescita economica a livello globale diminuirà più drasticamente di quanto previsto in precedenza, a causa dell'inflazione, delle conseguenze della diffusione della variante Omicron e dei problemi cronici della catena di approvvigionamento. Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale, nell'aggiornamento delle stime del World Economic Outlook. Secondo le stime dell'Fmi, l'economia globale si espanderà del 4,4% quest'anno. Questa cifra è in calo rispetto al 5,9% nel 2021 ed è un declassamento di mezzo punto percentuale rispetto all'ultima proiezione di ottobre.

Il calo sarà più marcato negli Stati Uniti, visti in crescita del 4% nel prossimo anno, un declassamento di 1,2 punti percentuali rispetto alla stima di ottobre. Nello spiegare il downgrade degli Stati Uniti, Gita Gopinath, vicedirettrice generale del Fmi, ha citato l'inaspettata persistenza dell'elevata inflazione. Gopinath si aspettava che il massiccio stimolo federale porti a un aumento dei prezzi, ma che le persistenti interruzioni della catena di approvvigionamento sono ciò che ha spinto i prezzi verso il livello più alto in una generazione. L'inflazione Cpi negli Stati Uniti ha superato il 7% a dicembre, la lettura più alta dal 1982. Gopinath ha affermato che potrebbe volerci del tempo prima che l'inflazione e le situazioni della catena di approvvigionamento migliorino.

"Le prospettive del settore sono che le interruzioni dell'offerta rimarranno per la maggior parte elevate fino alla metà di quest'anno, per poi migliorare gradualmente". Le stime sugli Stati Uniti sono stati ridotti perchè la Federal Reserve ha in programma di aumentare i tassi di interesse e perchè è probabile che l'economia non riceva più alcun impulso dalla proposta Build Back Better del presidente Biden, che è bloccata al Congresso.

Le precedenti stime macro erano state fatte prima che la variante Omicron di Covid-19 innescasse un'ondata di infezioni e interruzioni dell'attività. Inoltre, anche se l'Fmi era a conoscenza delle interruzioni della catena di approvvigionamento lo scorso autunno, sono state più impegnative da risolvere del previsto. "Più a lungo persistono queste interruzioni, più è probabile che alimentino aspettative di prezzi piu' elevati e maggiore è il rischio per l'economia mondiale", ha affermato l'Fmi.

Il Fmi ha ridotto anche le prospettive per la Cina di 0,8 punti percentuali al 4,8%, rilevando che i problemi nel settore immobiliare cinese hanno rappresentato un freno per la sua economia, insieme alle interruzioni dell'attività economica causate dalla politica Zero-Covid di Pechino. La crescita nell'Eurozona è stata ridotta di 0,4 punti percentuali (dal 4,3% al 3,9%), guidata da un taglio di 0,8 punti percentuali alla crescita tedesca. La Germania, "con il suo grande settore manifatturiero, è particolarmente esposta alle interruzioni della catena di approvvigionamento globale", ha osservato il Fmi. Scure anche sull'outlook dell'Italia dal 4,2% al 3,8%.

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