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Economia
Formazione, cooperazione, tenacia parole d'ordine delle imprese resilienti

Stati Generali delle Piccole Imprese e dei Professionisti: l'obiettivo è la creazione delle società consortili per azioni

Formazione, cooperazione, resilienza, tenacia: quattro parole chiave che emergono chiaramente dalla quinta edizione degli "Stati Generali delle Imprese e dei Professionisti". Una due giorni organizzata da Valore Impresa, di cui Affaritaliani è orgogliosa media partner, che ha voluto porre l'accento su un'evidenza ormai non più procrastinabile: le aziende italiane nel loro "taglio" tipico sono troppo piccole. Troppo piccole per affrontare le difficoltà di una crisi economica non più così marcata come nel 2020 (peggior calo del pil in tempo di pace) ma strisciante e sfidante, tra incremento del costo dell'energia, inflazione e calo della produzione industriale. Ma anche con una sistemica carenza di competenze e di figure professionali capaci di rispondere alle nuove esigenze dell'economia nostrana.

Ecco dunque che l'unica arma per sopportare le aziende è quella di creare una Centrale Consortile, sulla falsariga di quanto già esiste per le Centrali Cooperative. Uno strumento giuridico che permette la federazione delle imprese attraverso l'aggregazione delle piccole aziende appartenenti a singole filiere produttive. Si tratta di una vera novità specie per un Paese come l'Italia, in cui i campanili e il campanilismo, l'orticello e il bene proprio sono sempre stati un ostacolo per la creazione di una cooperazione efficace. 

La proposta della creazione di una Centrale Consortile per azioni è stata portata da Valore Impresa, per voce del suo presidente Gianni Cicero, all'attenzione dei politici che in questi due giorni sono intervenuti, dal ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso al sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, passando per il presidente della Commissione finanze della Camera Marco Osnato e il viceministro all'economia Maurizio Leo. 

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