Economia
Generali, dalla notaia con 36 milioni in azioni alla ex moglie di Del Vecchio. I soci "segreti" più ricchi
Famiglie che si tramandano le azioni Generali da generazioni, nomi sconosciuti al grande pubblico. Ecco che cosa spunta dal verbale dell'ultima assemblea di Generali

I soci fantasma di Generali: hanno milioni di azioni e più peso dei grandi nomi
Altro che “piccoli azionisti”. Quelli che emergono dal verbale dell’ultima assemblea di Generali sono piccoli solo sulla carta. Gente che non controlla il gruppo, certo, ma che con il titolo del Leone si è costruita una vera e propria miniera d’oro personale. Avvocati, agenti, manager, imprenditori, persino una notaia: tutti accomunati da una cosa sola, montagne di azioni e dividendi da capogiro.
Lo riporta il Corriere della Sera. Tra i casi più rilevanti c’è quello di Federica e Lorenzo Pelizza, fratelli piemontesi con partecipazioni per 36 e 28 milioni di euro. Federica è notaia in provincia di Pavia, Lorenzo è gestore di patrimoni a Milano. I dividendi incassati nel 2024 dalla famiglia ammontano a circa 2,6 milioni, con una rendita teorica mensile per Federica attorno ai 125 mila euro. Entrambi dichiarano di non voler vivere di rendita, ma di continuare a lavorare nelle rispettive professioni.
Accanto a loro spuntano altre partecipazioni sorprendenti. Una società immobiliare di Bolzano, probabilmente la Unirent Gmbh, detiene circa 70 milioni in azioni Generali. Stessa cifra cumulata da due professionisti milanesi, Mario e Gustavo Spizzico, storici cassettisti con 40 milioni a testa e dividendi individuali di 1,7 milioni nel 2024. Nel mondo degli agenti spiccano invece Antonio De Virgiliis, con 12 milioni in titoli, e Angelo Maria Galeppi, contitolare dell’agenzia di Novi Ligure, che ha portato in assemblea 17 milioni di euro in Generali.
Anche i vertici aziendali figurano tra gli azionisti di peso. Philippe Donnet, amministratore delegato del gruppo, detiene 2,25 milioni di azioni, pari a circa 75 milioni di euro. Seguono dirigenti come Marco Sesana (16 milioni), Antonio Cangeri di Banca Generali (11), Cristiano Borean (10), Davide Passero (10), Isabelle Conner (9,8), Sergio Di Caro (7,6), Giancarlo Fancel (6) e Jean-Laurent Granier (8). In assemblea è comparso anche Giacomo Nurra, ex dirigente, con 30 milioni di azioni in usufrutto.
Non finisce qui: anche dal settore moda arrivano nomi interessanti: Alberto Aldo Aspesi, fondatore del marchio omonimo, possiede un pacchetto Generali che oggi vale 46 milioni. Sergio Buongiovanni, cofondatore di Moncler, detiene 40 milioni tramite la sua società. E poi ci sono le strutture familiari e le finanziarie opache: Dima 3, Goodjohn & Co, Unirent GmbH.
Una nota di colore? Spunta anche Lunem, holding lussemburghese che ha votato per la lista Caltagirone, dietro cui c’è Luciana Nervo, la prima moglie di Leonardo Del Vecchio. Il bello è che tutto questo capitale, spesso, resta invisibile al grande pubblico. La Borsa li chiama “piccoli soci”, ma con portafogli da 30, 40, 70 milioni di euro, la definizione suona quasi ironica.