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Economia
Green Pass obbligatorio al lavoro, aziende sotto i 15 dipendenti: le regole

Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro, decreto in Gazzetta Ufficiale: le regole

Green Pass sì, Green Pass no. Il decreto legge che rende obbligatoria la "certificazione verde" nei luoghi di lavoro, attestando la completa vaccinazione anti-Covid o la negatività al virus tramite tampone, arriva in Gazzetta Ufficiale, e passa alla Camera con 335 voti favorevoli, 51 contrari e 3 astenuti. La diatriba politica, diventata presto diaspora (solo ieri l'eurodeputata della Lega Francesca Donato ha lasciato il partito, dicendosi contraria al sì del Carroccio in Cdm), giunge al termine: il Consiglio dei Ministri ha approvato l'ufficialità del provvedimento. Ora, manca solo l'esame al Senato per l'ok definitivo. 

Dal 15 ottobre oltre 23mila lavoratori italiani dovranno fare i conti con la "carta verde": dai privati agli enti pubblici, dalle grandi multinazionali alle piccole medie imprese, compresi autonomi e collaboratori famigliari. Una misura necessaria "per continuare ad aprire il Paese", ha detto il premier Mario Draghi. Si tratta infatti, di "una delle misure più immediate", categoriche, ad "alto impatto", sia emotivo che politico, di tutta la legislazione Covid-19. 

In sostanza, dal 15 ottobre al 31 dicembre, data in cui finirà ufficialmente lo stato d'emergenza Covid, sarà obbligatorio esibire il Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro. Chi non lo avrà, in linea generale, sarà considerato "assente ingiustificato", pena lo scatto, sin dal primo giorno, della sospensione dello stipendio. Non ci sarà però nessuna sospensione dal lavoro, come precedentemente previsto. 

Mentre, per le imprese sotto i 15 dipendenti, la platea più vasta del panorama economico italiano, "dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata” per non essersi messi in regola con l’obbligo di Green Pass “il  datore  di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata  corrispondente  a quella  del  contratto  di  lavoro  stipulato  per  la  sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il predetto termine del 31 dicembre 2021”. In sostanza, le aziende potranno sospendere i lavoratori senza carta verde per un totale di 20 giorni, da suddividere eventualmente in due tranche da 10, fino alle fine dell'anno. 

A pesare sull'obbligo Green Pass sui luoghi di lavoro resta invece la questione controlli affidati ai datori di lavoro, ancora in attesa di chiare linee guida. Nel complesso però, la pubblicazione del decreto Green Pass in Gazzetta Ufficiale, apre un varco di speranza per quel "ritorno alla normalità", invocato anche da altri contesti: dallo sport alla cultura, dal cinema alla musica. 

Il tema è "caldo" e dibattuto. "Le istituzioni e i lavoratori del mondo culturale e dello spettacolo hanno dato il loro contributo con diligenza e abnegazione, anche a costo di grandi sacrifici. È arrivato il momento di ripagarli degli sforzi fatti. Anche grazie al successo della campagna vaccinale e alla diffusione del green pass possiamo ragionevolmente andare verso un aumento della capienza delle sale, fino ad una riapertura completa.  Attendiamo pertanto fiduciosamente misure in questo senso per la fine del mese, come ci è stato detto in sede di conversione del decreto green pass", hanno affermato le deputate e i deputati del Pd in commissione Cultura Rosa Maria Di Giorgi, Paolo Lattanzio, Michele Nitti, Matteo Orfini, Flavia Piccoli Nardelli, Patrizia Prestipino, Andrea Rossi.    

"Avevamo fatto emendamenti per le aperture al 100% che poi abbiamo ritirato proprio in attesa delle decisioni che riteniamo e auspichiamo possano essere positive. I luoghi di cultura e di spettacolo hanno sempre dimostrato anche nei mesi peggiori della pandemia di essere in grado di organizzare le rappresentazioni secondo criteri di massima sicurezza. Questo oggi è più che mai possibile, quindi siamo certi che il Governo vorrà dare un segnale in questo senso, riportando la cultura, come deve essere, al centro del futuro del Paese", hanno concluso i parlamentari Dem.  

 

 

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