Economia
Guerra, Eni si smarca da Putin. Descalzi: "Non pagheremo il gas in rubli"

L'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi: "L'Europa dovrebbe guardare all'Africa per ottenere più forniture di gas"
Descalzi: "Eni non ha rubli, i contratti prevedono il pagamento del carburante in euro e i contratti dovrebbero essere modificati"
Il colosso energetico italiano Eni si smarca dal presidente russo Vladimir Putin che solo qualche giorno fa ha annunciato la “stretta” sul pagamento del gas in rubli. "Ho preso la decisione di attuare una serie di misure per passare al pagamento in rubli del nostro gas consegnato a Paesi ostili, e di rinunciare in tutte le transazioni alle valute che sono state compromesse", ha dichiarato Putin, spiegando che questa è una reazione al congelamento dei beni russi in Occidente.
Di contro l'amministratore delegato di Eni in un panel a Dubai, riportato dall'agenzia Bloomberg, ha dichiarato: “Non pagheremo il gas russo in rubli: Eni non ha rubli; i contratti prevedono il pagamento del carburante in euro e i contratti dovrebbero essere modificati per cambiare i termini", ha affermato Descalzi, sottolineando che "l'Europa dovrebbe guardare all'Africa per più forniture di gas".
"La richiesta della Russia di esportare il suo gas naturale essere pagato in rubli è un problema per i mercati energetici perché sta causando volatilità nei prezzi ed e' molto difficile pagare quella valuta", ha poi detto Descalzi, ricordando che l'Europa non ha proprie risorse energetiche e non ha sufficiente capacita' di rigassificazione del Gnl per soddisfare la richiesta". “L'Europa, ha concluso Descalzi, è una scatola vuota quando si tratta di energia”.
Nel frattempo, secondo quanto riporta l'agenzia Nova, il transito del gas dalla Russia attraverso l'Ucraina rimane al livello massimo degli obblighi contrattuali della compagnia energetica russa Gazprom. A riportarlo è l'operatore del sistema di trasporto del gas (Gts) ucraino. In particolare le domande per l'invio di gas attraverso le stazioni di Sudzha e Sokhranovka dalla Russia ammontano a 109,5 milioni di metri cubi al giorno. I livelli di fornitura di gas attraverso l'Ucraina da parte di Gazprom, monopolista russo per l'export di carburante blu in Europa, sono ai massimi previsti dal contratto dalla fine di febbraio.
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