Economia
Guerra Ucraina, allarme energia e gas: nel trimestre prezzi su del +320%

Falck Renewables pubblica il report sui prezzi energetici del trimestre, confermando il trend rialzista degli ultimi mesi del 2021
Falck Renewables: "La soluzione alla crisi è nelle rinnovabili: 60 GW in attesa di via libera farebbero risparmiare il 20% del gas importato"
Guerra in Ucraina da una parte e crisi energetica dall'altra: l'andamento dei prezzi è in aumento del 320% rispetto al primo trimestre 2021, in linea con la tendenza di forte crescita già toccata nell'ultima fase del 2021 quando il prezzo medio dell'energia ha toccato una media mensile a dicembre di 281,24 €/MWh registrando una crescita del 420% rispetto a dicembre 2020.
È questa la fotografia scattata dall'ultimo report di Falck Renewables Next Solutions che mette in luce come i dati relativi al primo trimestre 2022 evidenziano la stessa tendenza al rialzo: "il PUN nei tre mesi analizzati viene registrato rispettivamente a 224.5 €/MWh, 211,7 €/MWh e 308,2 €/MWh presentando valori assolutamente fuori scala se rapportati allo stesso periodo del 2021, ma in linea con l’ultimo trimestre, segno che la guerra in Ucraina ha ulteriormente aggravato la crisi del gas iniziata lo scorso anno, contribuendo a rafforzare lo scenario inedito che vede il settore energetico caratterizzato da prezzi che hanno addirittura toccato un picco di 587,67€/MWh nella giornata dell'8 marzo".
"La situazione dell’andamento dei prezzi dell’energia, spiega Falck Renewables, è influenzata anche dai cambiamenti climatici: il freddo tardivo, abbinato a un’eccezionale carenza di piogge hanno causato un taglio del 50% della produzione di energia da idroelettrico nel nostro Paese".
"Questa situazione, aggiunge il report, è stata parzialmente compensata da una buona produzione di energia eolica nel Sud Italia favorita da un inverno molto ventoso: le regioni meridionali, infatti, hanno beneficiato più di tutte dell'elevata ventosità, riportando nel mese di marzo sconti sul prezzo giornaliero dell’energia anche di 180 €/MWh e 140 €/MWh dovuti alla maggiore immissione in rete di energia rinnovabile".
"Il settore delle energie rinnovabili, che oggi accusa procedure troppo complesse per uno sviluppo rapido in grado di incidere sulla crisi in atto, è in attesa degli affetti del Decreto Energia appena approvato, nel quale sono previste semplificazioni per gli iter autorizzativi necessari all’installazione di nuovi impianti e allo sblocco di oltre 60 GW in attesa di autorizzazione", sottolinea il report. Ed è proprio questa "nuova potenza" che potrebbe traghettare l'Italia fuori dalla crisi. "L'energia green potrebbe far risparmiare all’Italia 15 miliardi di m3 di gas ogni anno, ovvero il 20% del gas importato, dando così una svolta ai costi in bolletta", rimarca il report.
“I dati sono fondamentali per analizzare e programmare il futuro del nostro settore, e lo sono ancora di più in situazioni come quella attuale”, afferma Luca Prosdocimi, Head of Trading di Falck Renewables Next Solutions. “Ecco perché da oltre due anni la nostra divisione fornisce a clienti e operatori un servizio di overview del mercato elettrico. Quest’ultimo report evidenzia in modo significativo l’escalation a cui i prezzi sono soggetti, con una visione che nello scenario attuale, purtroppo, non tenderà a migliorare”.
“Il report rilasciato conferma senza dubbio che per svincolarci dalla dipendenza strategica ed economica del gas dobbiamo puntare sempre di più sulle rinnovabili. È quindi chiaro come il settore sia strategico per lo sviluppo energetico del Paese e, di conseguenza, abbiamo bisogno che le Istituzioni supportino la sua crescita”, conclude Francesco Benvenuto, Head of Energy Management di Falck Renewables Next Solutions.