I cinesi vogliono clonare un milione di mucche per il commercio - Affaritaliani.it

Economia

I cinesi vogliono clonare un milione di mucche per il commercio

Quasi un miliardo e tre di persone e dunque tante bocche da sfamare, con alimenti nutrienti, come la carne. Sicurezza e autosufficienza alimentare sono ossessioni in Cina. E così il Paese della Grande Muraglia ha messo in cantiere la costruzione del fabbrica più grande di clonazione animale al mondo da destinare al commercio. Il sito produttivo sorgerà nella città portuale di Tianjin, nel nord del Paese. Obiettivo: produrre circa 100.000 embrioni di vitelli ogni anno, in una fase iniziale per raggiungere il milione a regime, un ciclo produttivo che dovrebbe partire nel corso del primo semestre 2016.

Secondo la stampa cinese è già stato firmato un accordo del valore di 200 milioni di yen con gli scienziati che dovranno garantire la clonazione. Al centro coopereranno centri di ricerca come Sinica, l'Istituto di Medicina Molecolare dell'università di Pechino, la Tianjin International Joint Academy of Biomedicine e la Fondazione sudcoreana Sooam specializzata in ricerca e biotech: sarà quest'ultima a costituire il core-business del nuovo impianto di produzione in joint-venture con Boyalife. Il presidente di Boyalife, Xu Xiaochun, promette di aprire all'interno della struttura un laboratorio per la clonazione, una banca genetica e un centro per l'educazione alla scienza. 

Il South China Morning Post ricorda che fino a questo momento in Cina la clonazione è limitata alla ricerca scientifica ma "sempre più imprese stanno manifestando l'interesse nell'investimento in tecnologie a scopo commerciale, specialmente per la riproduzione degli animali". La Sinica, per esempio, ha clonato più di 550 cani da fiuto destinati agli aeroporti, alle dogane, alla polizia. 

"Lo scorso aprile gli scienziati dell'università Sun Yat-sen di Guangzhou sono riusciti con successo a modificare il Dna di un embrione attaccando per la prima volta il gene responsabile per la beta-talassemia, una malattia del sangue a volte letale".