Il caso pensioni non è chiuso. Resta la mina da 18 miliardi
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
"Con il decreto che dà un'una-tantum da agosto, il governo Renzi ha scaricato il problema del rimborso ai pensionati sui governi futuri. Fioccheranno altri ricorsi e nel 2018 il conto sarà di 18 miliardi che il Tesoro dovrà saldare". Lo spiega ad Affaritaliani Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro, intervistato sulla decisione del governo per rispondere alla sentenza della Corte Costituzionale sul blocco della perequazione deciso dal decreto Monti-Fornero. Ecco perché il conto sarà di 18 miliardi.
L'INTERVISTA
Come valuta la scelta del governo Renzi di risolvere il problema del blocco della rivalutazione, con un'una-tantum da agosto a 4 milioni di pensionati e lasciando fuori quanti percepiscono un assegno maggiore a 3.200 euro?
"E' una scelta parziale. Si è scelto di dare un acconto a cui dovrà seguire un saldo. Mediamente i pensionati dovevano riceve quasi due mensilità di rimborso per gli arretrati dovuti dal 2012 in poi. Sono somme che andranno erogate".
Non c'è norma che tenga che può andare contro la senteza della Corte Costituzionale...
"Esatto, non è legittima. La questione non può essere chiusa e darà luogo ad altri ricorsi di incostituzionalità, perché la Consulta ha considerato 'mai esistita' il blocco voluto dal governo Monti".
Quindi il governo fra qualche anno sarà costretto a mettere nuovamente mano al portafoglio...
"Certo: in un contenzioso con il fisco, nessun giudice dà ragione al contribuente che dice di non poter pagare perché non ha soldi, cosa che ha fatto invece l'esecutivo. La giustificazione non può essere accettata da nessun giudice. Fioccheranno i ricorsi e il governo sarà costretto ad un altro intervento. La mina pensioni non è stata disinnescata e il problema andrà a pesare sui conti pubblici dei prossimi anni. C'è di più".
Prego...
"Ci sono anche gli 1,3 milioni di pensionati che non riceveranno i soldi dal primo di agosto. La sentenza della consulta non fa nessun accenno a differenziali di trattamento. Anche questi avranno diritto alle circa due mensilità mancanti".
Insomma, Renzi ha scaricato il problema sui governi futuri...
"Se non arriva al 2018 sì, altrimenti lo ha scaricato su se stesso".
E nel 2018 di quanto potrebbe essere il conto?
"Considerando gli arretrati che sono circa 8,68 miliardi di euro, gli 1,4 miliardi di rivalutazione per garantire l'adeguamento corrente nel 2015 che diventano poi 3 miliardi all'anno, il conto si aggira intorno ai 18 miliardi. E, visto che viviamo in uno Stato di diritto, questo è quello che spetta ai pensionati fra tre anni quando arriverà una nuova sentenza della Consulta dopo un nuovo ricorso".