Incontro Meloni-Ursula, l'Italia verso la ratifica del Mes: il retroscena
Nell'incontro andato in scena il 9 gennaio tra la premier Meloni e von der Leyen non si è parlato solo di Pnrr-migranti, ma anche di meccanismo Ue di stabilità
Meloni incontra von der Leyen, il faccia a faccia scioglie il nodo sul meccanismo Ue di stabilità
È di pochi giorni fa la notizia dell'incontro a Palazzo Chigi tra la presidente dell'Unione europea Ursula von der Leyen e la premier italiana Giorgia Meloni. Una visita diplomatica tanto attesa quanto chiacchierata che ha portato sul tavolo dell'asse Roma-Bruxelles diversi temi, tra i quali la questione migranti, la messa a terra dei progetti del Pnrr e il Mes, il meccanismo europeo di stabilità volto a garantire l'equilibrio economico-finanziario nella zona euro.
Il primo fronte discusso, relativo ai migranti, è certamente un dossier "caldo”, soprattutto in vista del prossimo Consiglio europeo del 9 febbraio, dove si discuterà di flussi migratori, il ruolo chiave dell'Italia nel bacino Mediterraneo e della cooperazione tra i 27. Ma ciò che Meloni ha voluto mettere in chiaro fin da subito è stato sicuramente il secondo fronte: il Pnrr. Tra le priorità dell'agenda economica del governo c'è appunto quella di comprendere la fattibilità dei progetti, le scadenze in arrivo e le risorse a disposizione.
Secondo quanto scrive Dagospia, Meloni avrebbe spiegato alla presidente dell'Ue che l’Italia "non riuscirà a mettere a terra i vari progetti nei termini stabiliti con Bruxelles". Un conto, ha spiegato Meloni, "è fare i progetti, diverso è realizzarli affrontando tutte le difficoltà logistiche, burocratiche, di pianificazione e di approvvigionamento". L'incontro tra Meloni e von der Leyen è stato quindi un'ottima occasione "per tirare le somme sullo stato di avanzamento effettivo dei lavori, il cui sviluppo dipenderà molto dal ministero delle Infrastrutture Matteo Salvini".
Ma su un punto c'è stata una reale intesa. E questo ha riguardato il Mes, il meccanismo europeo di stabilità che regola l'equilibrio finanziario della zona euro. Secondo quanto scrive sempre Dagospia, il faccia a faccia è valso "la ratifica del trattato sul fondo Salva Stati, vista anche la contemporanea presenza a Roma, insieme a Ursula, del presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe, che ha visto il ministro dell’Economia Giorgetti".
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