Economia
Industria italiana ko, nuovo mese nero: a ottobre il fatturato cala dello 0,8%
Nuovo calo del fatturato dell'industria nel mese di ottobre. Cresce però sull'anno: +12,5%. Sale anche l'export Ue: a novembre crescita dell'8,3%
L'export extra Ue cresce a novembre dell'8,3%
Per quanto riguarda invece l'export extra Ue, secondo i nuovi dati Istat, a novembre si stima un marcato aumento congiunturale per le esportazioni (+8,3%) e una flessione per le importazioni (-3,4%). L'Istat spiega che su base annua a novembre l’export cresce del 22,5%; la crescita è più accentuata per beni strumentali (+31,4%) e beni di consumo non durevoli (+28,9%). Risultano in diminuzione le vendite di energia (-9,1%). L’import registra una crescita tendenziale del 26,8%, diffusa e più elevata per energia (+41,8%) e beni strumentali (+29,2%).
L’incremento su base mensile dell’export è quasi totalmente spiegato dal forte aumento delle vendite di beni strumentali (+25,0%). Incrementi di minore entità si registrano per le esportazioni di beni di consumo durevoli e non durevoli (rispettivamente +1,0% e +2,7%), mentre diminuiscono quelle di energia (-2,0%) e beni intermedi (-1,3%). Per l’import, la flessione congiunturale è dovuta soprattutto al calo degli acquisti di energia (-5,5%) e beni intermedi (-2,6%).
Nel trimestre settembre-novembre 2022, rispetto al precedente, l’export aumenta del 2,6%; a eccezione dell’energia, in decisa contrazione (-35,0%), l’aumento riguarda tutti i raggruppamenti ed è più sostenuto per beni di consumo non durevoli (+6,7%). Nello stesso periodo, l’import segna una flessione congiunturale del 4,0%, cui contribuiscono principalmente i minori acquisti di energia (-7,7%).
"La marcata dinamica positiva dell’export verso i paesi extra Ue27 a novembre- spiega l'Istat nel commento - è trainata dalle vendite di beni strumentali e influenzata da movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) al netto delle quali il profilo di crescita risulta più contenuto sia su base mensile (+3,2%) sia su base annua (+17,0%)".
E ancora: "Un contributo importante alla nuova flessione congiunturale dell’import deriva dalla contrazione degli acquisti di energia, che riflette il calo dei volumi importati e dei prezzi del gas naturale allo stato gassoso. Su base annua, la crescita dell’import è sostenuta ma in deciso rallentamento. Il deficit energetico resta ampio ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta e il saldo commerciale, negativo da inizio anno, torna positivo".